BARCELLONA – Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e il presidente della Catalogna Pere Aragones si sono incontrati per riavviare i negoziati sulla crisi politica legata alla spinta separatista nella regione. Dopo due ore di colloqui, Sanchez ha definito importante riallacciare le relazioni, ma che non ci sarà veloce soluzione: “Le nostre posizioni sono molto diverse, è importante sottolinearlo. Dovremo parlare molto, ascoltarci reciprocamente, sforzarci di avvicinare le posizioni, dove possiamo. Non risolveremo una crisi lunga decenni in un giorno”, ma “siamo d’accordo sul fatto che questi negoziati sono la via migliore”. Aragones ha ripetuto la richiesta che la Spagna autorizzi un referendum sull’indipendenza e conceda un’amnistia generale a tutti i separatisti nei guai con la legge. Sanchez, tuttavia, ha insistito nel trovare modi per migliorare il benessere economico e sociale dei catalani, respingedo fermamente qualsiasi rivendicazione di sovranità. Circa 7,5 milioni di catalani sono trincerati in campi più o meno uguali: sondaggi e risultati elettorali degli ultimi cinque anni mostrano costantemente che metà della Catalogna vuole rimanere in Spagna, mentre l’altra metà vuole rompere i legami. Il premier socialista ha ereditato la crisi politica quando è arrivato al potere nel 2018, dopo il referendum del 2017 che aveva scatenato una grave crisi politica. Per ridurre la tensione, a giugno ha deciso di graziare i nove istigatori in del tentativo di secessione che erano in carcere. Nel febbraio 2020 Sanchez aveva incontrato il predecessore di Aragonas, Quim Torra, concordando di tenere colloqui ogni mese, che non erano però stati organizzati per via della pandemia.
LaPresse
Catalogna, Sanchez incontra Aragones: “Avanti con il dialogo, servirà tempo”
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e il presidente della Catalogna Pere Aragones si sono incontrati per riavviare i negoziati sulla crisi politica legata alla spinta separatista nella regione.