CATANZARO – Ancora episodi di maltrattamenti su bambini in una scuola materna. L’ultimo caso si è verificato in un asilo di Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro. Dove un’insegnante di 59 anni e una collaboratrice scolastica di 63 sono state arrestate dalla polizia per maltrattamenti aggravati nei confronti di bimbi di età compresa tra i tre e i cinque anni.
Il sospetto delle mamme e l’avvio delle indagini
A dare il via alle indagini, le denunce sporte agli agenti, in modo separato, da due madri. Le quali sospettavano che i figli fossero vittime di violenze da parte di un’insegnante.
I bimbi dell’asilo subivano maltrattamenti sistematici
Gli accertamenti, effettuati anche tramite l’installazione di telecamere di sorveglianza nella struttura, hanno consentito, scrive la questura di Catanzaro, di appurare che si trattasse di “un abituale modus operandi da parte delle due donne nei confronti degli allievi dell’asilo”. Dalla visione e dall’ascolto dei filmati sarebbe poi emerso “il clima di vero e proprio terrore che la maestra imponeva nell’aula. Con urla spropositate e immotivate, punizioni esemplari, percosse e frasi offensive”.
Il clima di terrore a scuola
In alcuni casi i bambini erano costretti per lunghi periodi di tempo, spesso superiori ai 30 minuti, anche più volte nell’arco della stessa mattinata, a rimanere immobili. Seduti su una panca. Mentre la donna urlava o sbatteva con forza una bacchetta di legno sulla cattedra, in modo che non si muovessero.
Violenza psicologica e fisica
In altre situazioni gli alunni venivano invece obbligati a mangiare, strattonati, picchiati, minacciati e costretti a stare seduti o isolati dagli altri compagni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, le due donne avrebbero fatto “un ricorso sistematico alla violenza, sia psicologica che fisica” nei confronti dei bambini.
E’ dello scorso giovedì la notizia di episodi analoghi che si sono verificati all’interno di tre strutture scolastiche tra Pavia, Como e Roma. In questa circostanza due maestre sono finite ai domiciliari e un altro insegnante è stato sospeso. Fondamentali ancora una volta per documentare gli abusi le telecamere di sorveglianza.
(LaPresse/di Martina Coppola)