Cefalea cronica, il governo al lavoro per renderla malattia sociale

Prima firmataria del provvedimento, che inizierà oggi l'esame in sede referente, è la deputata della Lega Arianna Lazzarini

Foto LaPresse - Stefano Porta

ROMA – Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono al terzo posto tra le malattie invalidanti e possono limitare o compromettere gravemente la capacità di far fronte agli impegni di famiglia e di lavoro, con costi enormi per le terapie e per le ricadute sociali.

La proposta di legge

La nuova proposta di legge di cui la prima firmataria è la deputata della Lega Arianna Lazzarini, ne prevede l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza e dunque trattamenti gratuiti per chi ne soffre da almeno un anno in una forma invalidante, come andrà dimostrato da diagnosi medica.

L’intervista

“Non parliamo del ‘mal di testa’ passeggero – sottolinea Lazzarini – che è anche relatrice del provvedimento – la cefalea cronica è una malattia invalidante ed è molto più diffusa di quanto si possa immaginare. Per questo, politica e istituzioni devono dare una risposta concreta a un’esigenza particolarmente sentita, riconoscendola come malattia sociale da inserire nei livelli essenziali di assistenza. Auspico pertanto un rapido esame della mia proposta di legge, affinché la sua approvazione possa finalmente garantire tutela sociale e lavorativa, oltre che una nuova dignità di vita, ai pazienti che ne soffrono”.

Cos’è la cefalea

La cefalea, detta comunemente mal di testa, è uno dei disturbi più comuni e più fastidiosi ma, nel contempo, ancora privo di una esatta ed esauriente spiegazione scientifica. Si presenta come un dolore alla testa, diffuso o circoscritto, pulsante o fisso, talvolta accompagnato da altri sintomi (vomito, febbre, vertigini, aumento della lacrimazione, fotosensibilità). Questo stato spiacevole può durare da qualche minuto fino a molte ore, ripresentandosi a intervalli regolari (cefalea cronica) o soltanto sporadicamente, anche a distanza di molto tempo.

Influenza l’umore

Spesso, la sensazione spiacevole di dolore dovuta alla cefalea influisce negativamente anche sull’umore, sulle relazioni interpersonali e sulla vita lavorativa: chi soffre di frequenti mal di testa è più irritabile, ansioso e stressato rispetto alla media delle altre persone, meno disponibile al contatto con gli altri, più bisognoso di momenti di riposo e di solitudine: (il silenzio e il buio sembrano attenuare il dolore) e meno attivo e produttivo nello studio e al lavoro, sia durante gli attacchi di cefalea sia dopo (in conseguenza del dolore subito).

Cause e fattori di rischi della cefalea

Le cause della cefalea, soprattutto di quella primaria, non si conoscono ancora perfettamente. Si ritiene che sia dovuta ad una eccessiva sensibilità dei recettori ai mediatori dell’impulso nervoso, da cui deriverebbero sia le cefalee vascolari sia quelle nevralgiche. La sensazione di dolore che si avverte è dovuta al fatto che il cervello percepisce alcune anomalie a suo carico, dovute a motivi non sempre conosciuti come: l’ingrossamento dei vasi sanguigni, l’attivazione di alcune fibre nervose o la contrazione di alcuni muscoli pericranici, ad esempio. In altri casi, la cefalea è provocata da alcuni stati patologici, di cui è sintomo (cefalea secondaria), per cui la cura del malessere primario attenua o fa scomparire anche il mal di testa.

Lo stress

Di certo gli elevati stress fisici ed emotivi che sono causa di uno sforzo per l’organismo provocano una forte cefalea al loro termine, così come possono favorirla un’eccessiva esposizione ai raggi solari, la privazione di sonno, le variazioni altimetriche troppo brusche, i cambiamenti di clima, l’inquinamento atmosferico, luminoso o sonoro.

Alimentazione

Anche l’alimentazione ha le sue responsabilità: alcuni cibi dalla digestione particolarmente complessa (cioccolato, insaccati, formaggi stagionati, frutta secca, agrumi, fritti e caffè ad esempio) hanno un vero e proprio effetto vasodilatatore, per cui favoriscono l’insorgere della cefalea. Il digiuno e le diete troppo drastiche causano un’alterazione del livello degli zuccheri, che può portare episodi di cefalea.

Nelle donne

Causa delle cefalee nella donna è, infine, il ciclo mestruale o l’entrata nella menopausa, eventi che comportano una variazione del flusso ormonale nell’organismo.

Consumo eccessivo di alcolici

L’eccessivo consumo di alcol, in particolare di vino rosso, più corposo, può provocare episodi di cefalea, non soltanto dopo un’abbondante bevuta; per molte persone, infatti, basta assumere anche una minima quantità di alcolici per avvertire giramenti di capo e malessere. Anche il vizio di fumare influisce sulla cefalea: chi fuma troppo diminuisce l’apporto di ossigeno al proprio organismo, con conseguente vasodilatazione, causa principale del mal di testa. In caso di cefalea, talvolta può essere utile anche fare una visita oculistica: alcune cefalee sono infatti causate da difetti della vista o da uno stato di affaticamento degli occhi.

Tipi di cefalea

Vi sono vari tipi di cefalea, che vengono distinti a seconda della durata, dell’intensità del dolore e della regione della testa interessata. Emicrania. L’emicrania è un tipo di cefalea che colpisce solo una parte del cranio, generalmente il lobo frontale, temporale o orbitale, presentandosi con un dolore pulsante che aumenta se si fanno movimenti bruschi. La predisposizione all’emicrania è ereditaria, ed è un disturbo che colpisce in prevalenza le donne. Diarrea, nausea, pallore e vomito accompagnano spesso l’emicrania, insieme alla cosiddetta “aura”: disfunzioni della vista, formicolii agli arti e altri disturbi neurologici. Le emicranie, con o senza aura, hanno, in genere, una durata variabile dalle 3 alle 7 ore, e si presentano spesso, durante la gravidanza, anche in quelle donne che non ne hanno mai sofferto. Si ritiene che l’emicrania sia dovuta alla contrazione e poi alla successiva dilatazione dei vasi sanguigni.

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