Centrodestra, Meloni avverte gli alleati: “Dati per spacciati ora primo partito”. Salvini vuole vertice

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 28-06-2022 Roma Politica Riunione del gruppo Ecr al Parlamento europeo Nella foto Giorgia Meloni

MILANO – Giorgia Meloni apre i lavori della riunione di tre giorni del gruppo Ecr al Parlamento europeo a Roma e non si nasconde dietro un dito. La presidente di Fratelli d’Italia e dell’Ecr Party rivendica il ruolo dei Conservatori e riformisti europei e sottolinea la crescita del suo partito e anche delle forze ‘amiche’ nel resto del Vecchio Continente, a partire da Vox in Spagna.

“FdI è stata data per spacciata dal primo giorno della sua nascita e oggi, secondo tutti gli istituti italiani, si impone come primo partito della nazione”, dice dal palco dopo l’introduzione del co-presidente del gruppo Ecr, Raffaele Fitto. E non solo, tracciando un bilancio del gruppo europeo, segnala che “dobbiamo essere fieri della scelta che abbiamo fatto di difendere la nostra specificità, di non rischiare di annacquare la nostra identità”.

Il pallino della crescita numerica non assilla la leader dei conservatori italiani. Che insiste sulla differenza fra “leader” e “follower”, dopo aver picconato un’Ue, a suo dire, senza visione e realismo. “L’Europa si è presentata totalmente impreparata di fronte agli shock che si sono presentati per colpa di un establishment che fingeva di non vedere i temi che portavamo nel dibattito, perché era una leadership debole che aveva difficoltà ad accettare il confronto. Un tema che noi viviamo ogni singolo giorno”, ammonisce Meloni.

Che poi stuzzica Enrico Letta a proposito del Green deal e, quindi, della transizione ecologica: “C’è il tema di un approccio ideologico che non è ancorato alla realtà. La cosa più intelligente detta dal capo del Pd è che noi siamo un partito nero fossile, perché purtroppo gli argomenti sono questi. Anche qui li attendiamo fin quando si renderanno conto dei danni provocati dalle loro scelte utopiche e chiederanno di invertire la rotta”.

Fra i prossimi appuntamenti elettorali, ancora, la presidente di FdI pensa al 2023, consapevole della sfida che la attende. Perché le discussioni sulla leadership del centrodestra, in fibrillazione dopo il risultato dei ballottaggi, sono ancora vive. Un vertice di coalizione per provare a trovare la quadra è ancora di là da venire, anche se ancora oggi il leader della Lega, Matteo Salvini, auspica che ci sia un confronto “il prima possibile – fanno sapere dal Carroccio – anche alla luce dei troppi Comuni persi per divisioni poco spiegabili”.

D’altro canto, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, sui tempi del faccia a faccia non è così ottimista: “Questa settimana? Non credo ma può essere una questione di pochi giorni”. Certo è che Meloni, davanti alla platea del gruppo Ecr che si ritrova nella Capitale per la tre giorni degli ‘Study Days’, assicura che “le nostre campagne elettorali non saranno facili. Ma noi lo sappiamo e siamo pronti ad affrontarle con umiltà, con la determinazione, con la coscienza a posto e con la forza e il coraggio di cui siamo sempre stati capaci”.(LaPresse)

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