Governo: centrodestra arroccato su Berlusconi, lunedì sarà il giorno del ‘governissimo’

Il presidente Mattarella ha convocato tutte le forze politiche per un nuovo giro di consultazioni

Photo Lapresse/Stefano Ita

ROMA (Gianluca Rocca) – L’unico governo possibile? Cinque Stelle e Lega, ma visto che né Di MaioSalvini hanno intenzione di superare lo “scoglio Berlusconi” allora ci dovrà pensare il presidente della Repubblica: preso atto della perdurante situazione di stallo Sergio Mattarella ha infatti convocato un nuovo giro di consultazioni per lunedì prossimo. Da qui potrebbe emergere l’unica altra situazione possibile: un ‘governo del presidente’ che porterà di nuovo al governo del paese le forze politiche uscite sconfitte dalle urne, e cioè proprio Berlusconi e il suo socio del Partito della Nazione’ Matteo Renzi. Un governo che nascerà con i voti del centrodestra (Salvini incluso) e del centrosinistra, cespugli inclusi. L’unico a chiedere il voto, il Movimento Cinque Stelle, sarà anche l’unico a rimanere all’opposizione.

Il centrodestra delle ‘leggi ad personam’ tuona contro i Cinque Stelle. Perego (Fi): “Interessati solo alle poltrone”

E se dal Movimento Cinque Stelle Toninelli ribadisce un concetto vecchio di due mesi, “mai con Berlusconi al governo”, c’è chi in Forza Italia continua a scandalizzarsi: “Inaccettabili le parole di Toninelli – dice il deputato azzurro Matteo Perego di Cremnago, non prendiamo lezioni di buona politica da chi per due mesi ha giocato una partita istituzionale su due forni, interessandosi più della poltrona di Palazzo Chigi che del bene del Paese. Senza perdersi in una dialettica di opposizione sterile e distruttiva, mettiamo al centro della nostra agenda l’interesse dei cittadini. Il Paese mai come oggi è diviso, serve quindi moderazione nel linguaggio e un nuovo modo di approcciare alla politica, uscendo dalla logica dei veti ad personam che irrispettosamente non tengono conto del voto degli italiani e della sovranità parlamentare. La nostra democrazia è indebolita perché si privilegiano i giochi di potere dei singoli partiti piuttosto che il vero senso del Parlamento, ed è quindi necessario fare sistema, tornare a guardare al bene dell’Italia”. Ma è proprio contro quel vecchio ‘sistema’ che gli italiani si sono espressi in massa il 4 marzo scorso.

Intanto Cassese smentisce: io premier? Non è ipotesi concreta

Intanto questa mattina a Firenze è arrivata la smentita in diretta di uno dei possibili premier ‘tecnici’ indicati in questi giorni, Sabino Cassese: “Il mio nome come possibile presidente incaricato di un governo istituzionale? Non è un’ipotesi concreta”. Cassese è giudice emerito della Corte Costituzionale e questa mattina a Firenze ha parlato con i giornalisti a margine della cerimonia di inaugurazione nella sede della Biblioteca Spadolini Nuova Antologia della sala dedicata a Carlo Azeglio Ciampi, in occasione del 25esimo anniversario della formazione del governo allora presieduto dal governatore della Banca d’Italia. “In questo frangente politico – ha aggiunto Cassese – particolarmente complicato, quello di cui si ha bisogno è il dialogo”.

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