Centrodestra, Romani (FI): grande progetto per Paese, FI sarà protagonista

"In uno scenario politico dove il centrodestra è diventato destra-centro e il nuovo bipolarismo è fra una sinistra pauperista anti-industriale, anti-infrastrutturale, anti-società dello sviluppo ed una destra securista e sociale. "

Foto LaPresse - Daniele Leone
Roma, 6 set. (LaPresse) – “In uno scenario politico dove il centrodestra è diventato destra-centro e il nuovo bipolarismo è fra una sinistra pauperista anti-industriale, anti-infrastrutturale, anti-società dello sviluppo ed una destra securista e sociale. Dunque diventa prioritario non solo recuperare quella tradizionale area centrista ma ragionare fuori dagli schemi del bipolarismo come lo conosciamo”. Così scrive sul Foglio Paolo Romani, senatore di Forza Italia. “Forza Italia può svolgere  un ruolo da protagonista in questo quadro post-seconda Repubblica. Avviando una fase costituente che parta innanzitutto dall’interno del movimento fondativo del centrodestra. Senza limitarsi ai principi, valori e tradizionali risposte ai problemi riconoscibili nelle vecchie divisioni degli schieramenti, ma facendo proprio un inno alla modernità, all’innovazione. Dunque sia in termini di proposta politica sia in termini di strumenti di comunicazione, partecipazione e coinvolgimento dell’elettore”.

conclude 

“Lega e 5stelle hanno saputo interpretare meglio di altre forze politiche non solo e semplicemente un voto di protesta come si è voluto credere ma una forte esigenza di cambiamento, di un futuro migliore, sicuramente di una politica diversa. Hanno saputo meglio rappresentare la Paura del Nord e il Malessere del Sud. Ma gli italiani dal disagio vogliono uscire, non farvisi confinare, per essere trasformati in un elettorato affidabile”. “Basta con l’Italietta che deve alzare la testa, con l’autocommiserazione e la caccia agli untori. Serve un progetto politico al livello del grande paese che è l’Italia. Grandi progetti infrastrutturali e di ripristino delle aree degradate con importanti interventi dello stato e l’utilizzo dei fondi europei attraverso lo strumento dei contratti di sviluppo”.

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