ROMA – La bufera nel centrodestra è solo all’inizio. Nemmeno 24 ore dopo la sfuriata di Matteo Salvini con gli alleati, il leader della Lega torna ad affondare colpi verso i componenti di quella coalizione che lui stesso definisce “sciolta come neve al sole”. È finito il tempo delle parole al miele dalle parti di via Bellerio: “Qualcuno ha tradito ed è sparito”, è la nuova sciabolata.
Anche se poi dà l’impressione di non voler affatto mettere il punto a una storia lunga quasi trent’anni. Soprattutto quando individua il punto cruciale della crisi interna alla sua area politica: “In questi mesi, e nell’elezione del Presidente della Repubblica, è mancato il gioco di squadra nel centrodestra, che ha preferito il gioco dei singoli”.
Forza Italia prova a evitare risposte al fulmicotone, così il vice presidente e coordinatore nazionale, Antonio Tajani, la prende larga per replicare al leader del Carroccio. “Il centrodestra si è sciolto come neve al sole? Sono meno pessimista, anzi direi che sono ottimista. Bisogna guardare al futuro come in una famiglia, bisogna guardare alle cose concrete”, dice a Skytg24.
Aggiungendo una metafora per motivare le sue sensazioni: “Quando faccio una proposta di tipo politico penso alla mia famiglia. Oggi quali sono i problemi in Italia? Non le liti nel centrodestra o nel centrosinistra, ma il caro bollette. Dobbiamo intervenire in maniera determinata da subito”. Ma un sassolino dalla scarpa, Tajani, se lo leva lo stesso: “Noi siamo sempre stati coerenti”.
Il dirigente azzurro ricorda, inoltre, che Silvio Berlusconi “è il fondatore ed è stato il federatore” della coalizione “che non avrebbe mai vinto senza di lui. A me non piacciono le polemiche. Tutti quanti dobbiamo a Berlusconi qualcosa, ha dato un ruolo importante alla Lega e Meloni con lui è stata ministro”. Dunque, ora le energie vanno concentrate su un comune obiettivo: “Dobbiamo presentare agli elettori un centrodestra rinnovato che guardi al futuro”. E quasi dà ragione a Salvini, riconoscendo che “il gioco di squadra si può sempre migliorare, bisogna imparare dagli errori: ex malo bonum, dai problemi possono nascere cose buone”. Magari anche con un ingresso della Lega nel Ppe o, quantomeno, l’augurio dell’europarlamentare di FI è che “si possa avvicinare”.
Bisogna, comunque, fare i conti con un altro pezzo importante del gruppo, Fratelli d’Italia. Perché in casa di Giorgia Meloni c’è più di un dente avvelenato per come sono andate le cose, ma anche per le reazioni post Colle. “Il centrodestra non sparisce perché qualcuno lo annuncia in tv o perché in Parlamento partiti diversi tra loro si alleano”, ammonisce Francesco Lollobrigida.
Per il capogruppo di FdI alla Camera, fedelissimo di Meloni, “esistono due centrodestra: uno tra la gente, che è fatto di valori e di programmi ed è maggioritario in Italia; e un altro parlamentare che si è frantumato. La responsabilità non è certo di Fratelli d’Italia, che è rimasta nel centrodestra, ma di chi oggi governa insieme al Pd, all’estrema sinistra e al Movimento 5 Stelle e ha scelto di votare nuovamente un Presidente della Repubblica che per storia è espressione del centrosinistra”. Dunque, “è poco credibile dire di voler essere alternativi alla sinistra governandoci insieme”. Tranchant è anche la reazione della senatrice, Isabella Rauti: “Bisogna scegliere da che parte stare. Chi governa con Pd e M5S non può dare lezioni sul centrodestra”. La neve, insomma, si sta ancora sciogliendo.(LaPresse)