ROMA – Cessione Autostrade: si attende l’offerta, ma secondo la Cassa depositi, Blackstone e Macquarie occorreranno ancora tre giorni anche se sembra che i soldi resteranno gli stesso, ovvero i 9,1 mld già proposti lo scorso 23 febbraio ma il discorso riguarda anche l’1,5 mld di garanzie sui rischi e se “quest’ultimi si tramutano in fatti certificati dalle decisioni della magistratura allora quel miliardo e mezzo lo deve pagare Atlantia, la casa madre di Autostrade”.
L’assemblea
Intanto oggi è in programma l’assemblea straordinaria di Atlantia in cui bisognerà decidere “se cestinare uno schema alternativo alla vendita a Cdp e ai fondi”. In caso affermativo Atlantia potrà vincolersi alla nuova offerta. Così i Benetton potranno creare le condizioni per arrivare a vendere alla Cassa depositi e prestiti anche se sono in attesa di “un’offerta migliorativa rispetto a quella di febbraio o quantomeno non peggiorativa”.
I quesiti
Ma in base a certe domande, quali “se le clausole vanno alleggerite, e di quanto, oppure se sia opportuno lasciarle così come sono” bisogna capire le giuste modalità di risposta, in quanto gli interrogativi non impatterebbero solo sulla mera “questione della tutela per chi compra Autostrade, ma anche sull’incasso di chi vende: più alto è l’importo, minore è l’incasso per i Benetton e per gli altri soci di Atlantia”. E dall’esito dell’assemblea di oggi si potrà capire se si potrà pronunciare una nuova offerta, ovvero se “i Benetton e gli altri soci porteranno l’assemblea a mutilare lo schema alternativo della scissione, è evidente che le parti sarebbero ancora più vicine”.