NAPOLI – Riscatto tricolore in Champions League. “Non è come una volta”, “prima comandavamo noi”, “ormai il movimento italiano è poca roba”: quante volte l’abbiamo sentite queste frasi e quante volte le sentiremo ancora. Poi, però, accade che in un martedì di inizio ottobre due delle quattro italiane impegnate in Champions League travolgano le rispettive avversarie. E quindi si parla di riscatto, di teste che si rialzano e di treni che tornano a caricarsi di speranze.
Roma e Juve riprendono il passo
Il derby rivitalizza, rigenera, rinvigorisce chi lo vince. La Roma vista ieri contro i cechi del Viktoria Plzen è tutt’altra squadra rispetto alla compagine che a Madrid ha spianato la strada al trionfo dei blancos. E poi, con un Dzeko così, non era possibile non mettere in cascina i tre punti ieri. Nel match pre-serale andato in scena a Torino, la Juventus ha passeggiato contro lo Young Boys, malgrado l’assenza di CR7. Paulo Dybala ha imitato il bosniaco giallorosso e i tre punti sono stati impresa facile. Non erano avversarie proibitive, si dirà. Ma giocare in Europa nasconde insidie anche quando il nemico non è una corazzata.
Napoli e Inter chiamate a compiere due capolavori
Se il derby ha avuto il merito di ridare linfa ai giallorossi, la partita che ha fatto cambiare marcia all’Inter è stata proprio la prima di Champions contro il Tottenham. Quel ribaltone targato Icardi-Vecino (con la complicità della spinta del San Siro) ha riposizionato la squadra di Spalletti sui binari giusti. Sono i numeri a dirlo: dopo gli inglesi, i nerazzurri le hanno vinte tutte. E stasera inanellare un’ulteriore vittoria ad Eindhoven significherebbe completare il capolavoro. Tornare ad Appiano Gentile con tre punti saccheggiati nella città della Philips certificherebbe più di ogni altra cosa la rinascita definitiva dell’Inter. E poi c’è il Napoli, impegnato con lo spauracchio Liverpool nel fortino del San Paolo. Oltre che con il valore dei Reds, gli azzurri dovranno fare i conti con il contraccolpo psicologico post Torino. Non sarà facile limitare la squadra di Klopp, ma quando sulla notte di Fuorigrotta compaiono le stelle – si sa – tutto è possibile (per info, chiedere allo stesso Klopp). Dopo il pareggio deludente a Belgrado, gli uomini di Ancelotti hanno l’obbligo di racimolare punti. Sognare si può: Re Carlo, d’altronde, quella musichetta la conosce a memoria.