ROMA – Poche idee, una manciata appena di affondi nel finale e un paio di occasioni favorevoli non sfruttate da Dzeko e Lautaro, viaggiatori a fari spenti in terra ucraina. L’Inter a Kiev si ferma al palo di Barella colpito al 15′, si sveglia troppo tardi per puntare al bottino pieno e contro lo Shakhtar di De Zerbi si porta a casa un pareggio senza reti che ha l’unico vantaggio di smuovere la classifica e restare in corsa nel girone.
Per il resto la squadra di Inzaghi ha mostrato difficoltà nella manovra e nell’imporre ritmo, soffrendo in maniera evidente il pressing dei padroni di casa che hanno dovuto fare a meno fin da subito del principale terminale offensiva, Traorè, vittima dopo appena sette minuti di un grave infortunio al ginocchio. Migliore dei nerazzurri è stato Skriniar, capace di tenere in piedi la squadra grazie ad un intervento prodigioso nella ripresa in scivolata e sempre presente negli interventi più delicati per disinnescare gli affondi in verticale dei padroni di casa.
Nel finale decisiva una doppia parata di Pyatov su conclusione di Correa e di de Vrij, quando l’Inter, nel tentativo di scuotersi, ha tentato un assalto finale apparso troppo tardivo. La qualificazione è ancora tutta in gioco ma in attacco serve una maggiore scossa, cattiveria e precisione per evitare nelel prossime sfide cattive sorprese. Nell’Inter gioca Vecino dal 1′, Calhanoglu parte dalla panchina mentre la coppia d’attacco è quella solita composta da Dzeko e Lautaro.
De Zerbi si affida ai titolari, schiera Pyatov in porta e l’ex Sassuolo Marlon al centro della difesa con Matviye e come unica novità inserisce Patrick titolare. Il match, partito con una fiammata di Solomon che in accelerazione si accentra in area sfiorando il palo, perde dopo appena sette minuti un protagonista come Traorè, vero punto di riferimento offensivo degli ucraini. L’ivoriano, ex Sassuolo, si infortuna seriamente al ginocchio dopo un contatto fortuito con Dufries ed esce in barella in lacrime sostituito da Tete.
Cambia dunque l’assetto degli ucraini, più pesanti e propositivi a centrocampo. L’Inter fatica a trovare spazio, si affida ad un pressing alto ma i padroni di casa puntando sul possesso palla, riescono a gestire il match con ordine. La squadra di Inzaghi infatti continua a non trovare sbocchi e si affida a fiammate solitarie come quella di Barella che al 15′ con un destro da 25 metri colpisce la traversa a portiere battuto.
Sembra il preludio ad un cambio di passo ma lo Shakhtar prosegue sulla linea di condotta a centrocampo, manovrando con maggiore continuità attraverso combinazioni rapide che mettono in serie difficoltà la difesa nerazzurra. Arrivano infatti un paio di campanelli di allarme dalle parti di Handanovic, il più forte ed evidente al 20′ con Solomon che entra con facilità in area, appoggia per Alan Patrick che viene murato da Dzeko, poi Tete spedisce sul fondo da una una buona posizione. L’Inter appare imbrigliato nella manovra, va alla ricerca di ritmo, prova ad alzare il baricentro. Senza però trovare vere soluzioni offensive.
I padroni di casa raramente si fanno trovare sbilanciati e quelle poche occasioni che confeziona l’Inter le getta via. La più clamorosa al 34′ con Dzeko che su corner non sfrutta un rimpallo favorevole calciando alto da due passi. Il match sfila via nel primo tempo senza altri brividi. Nella ripresa lo spartito non cambia, l’Ucraina ha fiducia nel palleggio e nel pressing, aumenta la velocità e fa soffrire a più riprese l’Inter. Serve un recupero miracoloso di Skriniar per evitare la rete degli ucraini su una incursione di Dodo su cui si era avventato Pedrinho.
Gli errori a centrocampo dei nerazzurri sono fanno sempre più numerosi e allora Inzaghi decide che è il momento di cambiare, fuori Brozovic per Calhanoglu e Dzeko per Correa. L’Inter sembra però aver perso idee, non riesce a dare continuità al gioco e continua a sprecare le rare occasioni favorevoli a disposizione, Su rilancio sbagliato del portiere avversario, Lautaro al 65′ ha la palla per colpire da una posizione splendida ma calia molto alto sopra la traversa. L’argentino viene poi sostituito da Sanchez. Serve ancora Skriniar a tenere in piedi l’Inter che nel finale con Correa e de Vrij tentato il colpaccio ma Pyatov con un doppio intervento salva il risultato per la squadra di De Zerbi.(LaPresse)