Bce, Lagarde rassicura: “Politica monetaria resta accomodante, l’economia non è fuori da guai”

Foto DDP/LaPresse in foto Christine Lagarde

ROMAChristine Lagarde prova a rassicurare. E assicura che anche nei prossimi mesi la politica monetaria della Bce resterà accomodante anche perchè le economie non sono ancora del tutto fuori dai guai. “La politica monetaria dovrà rimanere ancora accomodante in modo da uscire dalla pandemia in modo sostenibile e riportare l’inflazione al 2%”, spiega aprendo un Forum delle banche centrali anche perchè “le economie sono uscite dal baratro della pandemia ma non si possono ancora considerare fuori pericolo.”

Resta il fatto spiega Lagarde che “prevediamo che il Pil dell’eurozona torni a livelli pre-Covid entro la fine dell’anno e “con la pandemia si è assistito al crollo più profondo mai registrato mentre la ripresa è stata la più rapida dal 1975”. E anche sul fronte inflazione “stiamo monitorando attentamente gli sviluppi”, ha continuato Lagarde, rassicurando sul fatto che “per ora non intravediamo nessun segnale secondo cui questa inflazione si starebbe diffondendo in modo ampio”. “Al di là della pandemia, prevediamo che l’inflazione lentamente convergerà verso il 2%” e “reagiremo ai miglioramenti dell’inflazione soltanto se saremo sicuri che saranno duraturi”.

Infatti “la pandemia ha introdotto anche nuovi trend che potrebbero condizionare le dinamiche dell’inflazione nei prossimi anni. Quei trend potrebbero produrre pressioni sui prezzi sia al rialzo che al ribasso – ha continuato Lagarde – Dunque, la politica monetaria deve rimanere concentrata nel portare l’economia al di fuori dell’emergenza pandemica, facendo salire l’inflazione in modo sostenuto verso il nostro target del 2%”.

Per quanto riguarda l’occupazione “si sta riprendendo velocemente, ma abbiamo osservato finora che la partecipazione alla forza lavoro sta salendo ancora più velocemente”. “Questa è una buona notizia – ha aggiunto – ma significa anche che prevediamo che la disoccupazione scenderà al di sotto dei livelli precedenti la crisi soltanto nel secondo trimestre del 2023, mentre i salari saliranno in misura solo moderata”.(LaPresse)

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