Chi può guidare l’auto di un’altra persona senza problemi?

Secondo l’articolo 94 del Codice della Strada, è possibile guidare un’auto intestata a un familiare, coniuge o convivente. Tuttavia, per evitare sanzioni, è necessario che il legame di parentela o convivenza sia verificabile. Se il conducente non è convivente con il proprietario, è considerato “soggetto estraneo” e rischia multe. Per l’utilizzo di un’auto intestata a una persona deceduta, gli eredi devono aggiornare la carta di circolazione. È possibile utilizzare un’auto intestata a un’altra persona per un massimo di 30 giorni, dopodiché è obbligatorio annotarne il nome sulla carta di circolazione. Per l’utilizzo prolungato, è consigliabile stipulare un contratto di comodato d’uso registrato presso la Motorizzazione Civile. Le sanzioni per chi guida un’auto intestata ad altri senza rispettare le normative possono essere severe, con multe fino a 3.000 euro e ritiro della carta di circolazione. In caso di incidente, il conducente può essere tenuto responsabile e affrontare spese di risarcimento e aumenti di classe di merito assicurativa. È importante assicurarsi che il proprietario dell’auto disponga di una polizza che copra anche gli utilizzatori occasionali.

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