CHICAGO – Circa centocinquanta persone si sono riversate tra le strade di Chicago per protestare contro la polizia che ha ucciso un uomo di colore. A suon di “assassini”, la comunità ha voluto manifestare il proprio dissenso verso l’ennesimo gesto ritenuto di stampo razziale.
Gli scontri con gli agenti
Teatro dei fatti il quartiere South Side. E’ qui che si sono registrati scontri tra manifestanti e poliziotti: il bilancio è di alcuni agenti feriti e quattro manifestanti arrestati. Poco prima un agente aveva sparato ad un uomo “che mostrava le caratteristiche di una persona armata” e che aveva fatto resistenza durante un controllo. Un semplice sospetto, quindi, alla base della tragedia. L’uomo, rimasto ferito, è morto poco dopo in ospedale. Dopo l’omicidio la folla ha invaso le strade del quartiere gridando insulti e tirando bottiglie contro gli agenti. Qualcuno è saltato su un’automobile della polizia, altre vetture sono state danneggiate. Al termine dei disordini quattro persone sono state arrestate.
La versione della polizia
Anthony Guglielmi, portavoce della polizia, ha spiegato che sul posto è stata recuperata un’arma, ma non è stato in grado di specificare se l’uomo fosse armato quando gli hanno sparato. Di sicuro – ha aggiunto – la vittima, un uomo sulla trentina, non ha aperto il fuoco. Non è la prima volta che a Chicago gli agenti sparano e uccidono. Nel 2015 l’uccisione di un 17enne afroamericano fece già esplodere violente proteste. Segnale inequivocabile di una comunità ferita.