NAPOLI – La tempesta Ciaran degli ultimi giorni è stata identificata come l’evento meteorologico più intenso del 2023, originatosi dall’incontro tra masse d’aria fredde e calde nell’Atlantico. La tempesta ha colpito gran parte dell’Europa, inclusa l’Italia, con venti fino a 120 km/h, precipitazioni, mareggiate e temporali. “In Italia ormai si è in stato di calamità climatica permanente”, afferma il Wwf, che non solo riconosce il problema, ma chiede un’azione immediata, sottolineando l’urgenza di un “Piano di adattamento efficace, e che sia finanziato”. Questa richiesta è motivata dalla consapevolezza che il cambiamento climatico rappresenta una minaccia costante, con ripercussioni gravi per le comunità e l’economia italiana.
Il Wwf esorta inoltre a “agire sulle cause” della crisi climatica, indicando la necessità di un programma di graduale abbandono dei combustibili fossili nell’ambito del Piano nazionale integrato energia e clima. L’associazione evidenzia il fatto che “ogni alluvione è un bollettino drammatico, in cui si devono conteggiare vittime, dispersi e gravi danni alle comunità e all’economia. La fragilità del nostro territorio, unita al consumo di suolo e a una cementificazione che continua a correre, oltre che alla riduzione degli spazi naturali dei fiumi, rendono sempre più grave l’emergenza”. Una situazione che, secondo l’associazione, è stata sottovalutata per troppo tempo dalla politica: “È assurdo che, per esempio, in un periodo in cui tutte le risorse andrebbero concentrate sulle politiche di adattamento al cambiamento climatico, il governo abbia destinato circa 15 miliardi di euro per il Ponte sullo stretto di Messina”.
In Italia, gli eventi meteorologici estremi sono in aumento, con un incremento del 27% in Toscana nei primi 10 mesi del 2023 rispetto all’anno precedente. Anche Legambiente sottolinea l’urgenza di interventi e politiche climatiche immediate, compreso un decreto per la protezione dei territori colpiti e l’approvazione del Piano nazionale di adattamento al clima con finanziamenti adeguati.
La tempesta Ciaran, con le sue violente piogge e raffiche di vento, rappresenta un ulteriore segnale dell’accelerazione della crisi climatica. Per Legambiente, è essenziale informare i cittadini su come affrontare le emergenze e approvare una legge contro il consumo di suolo, che finora è mancata.
La crisi è ingiustizia sociale
L’emergenza climatica richiede una risposta immediata e mirata non solo per proteggere l’ambiente, ma anche per preservare il benessere delle comunità e combattere le crescenti disuguaglianze socioeconomiche. Infatti. un nuovo studio del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici analizza la relazione tra temperatura e disuguaglianze in Sud Africa. Secondo gli autori, “i cambiamenti climatici stanno già aumentando le disuguaglianze e la povertà”. Il rapporto sottolinea che l’impatto non è uniforme e colpisce in particolare le comunità più vulnerabili. Le famiglie agricole, ad esempio, vedono diminuire la loro produttività e i salari al crescere delle temperature, mentre i segmenti più ricchi della popolazione sono meno colpiti grazie alla loro maggiore capacità di adattamento. Il rapporto mette in luce l’importanza delle politiche di mitigazione per ridurre gli impatti negativi del riscaldamento e per sfruttare i benefici della decarbonizzazione nell’abbassare le disparità socioeconomiche tra le comunità colpite.