Come decollare tra i miti con un record che ha il sapore della storia e contiene l’essenza stessa del ciclismo. Lo sforzo ‘più grande della sua vita’, come aveva confessato alla vigilia, gli consegna un posto tra i grandi dello sport a due ruote. Filippo Ganna non fallisce la sua sfida con il tempo e conquista il record dell’ora polverizzando il primato firmato lo scorso agosto dal britannico Dan Bigham.
‘Top Ganna’ ha chiuso in 56,792 km/h andando anche oltre e stracciando anche la ptrestazione monstre mai omologata (per aver violato i parametri Uci) di Chris Boardman che nel 1996 a Manchester arrivò a 56,375 km/h. A Grenchen, in Svizzera, in una delle capitali delle precisione in fatto di orologeria, Ganna ha fatto battere il cuore realizzando un’impresa. E lo ha fatto attraverso una bici incredibile, un bolide F-HR stampato in 3d con un telaio in alluminio con delle scanalature sul tubo verticale che sono state copiate dalla natura, osservando le megattere.
Un’eccellenza tutta italiana firmata Pinarello. “Ho raggiunto un obiettivo incredibile, per me e tutto lo staff. Mi sarebbe bastato battere il record di Bingham anche solo di un metro, ma il risultato eè oltre ogni aspettativa. Ma quando ho sentito che le gambe giravano e stavo meglio ho pensato di andare oltre. Gli ultimi cinque chilometri sono stati duri, le gambe soffrivano tantissimo. Questo è uno dei migliori tempi che potevo ottenere”, ha dichiarato l’azzurro a fine gara.
Dopo un ritmo iniziale che era dettato un po’ dalla tensione ma anche dalla volontà di non alzare subito i giri del suo motore, Ganna ha cominciato a spingere e, superati i 15 km, ad aumentare la cadenza delle sue pedalate. Dopo 20′, percorsi 18,5 km circa, era già sotto i tempi di Bigham. Superati i 20 km l’azzurro ha iniziato a viaggiare ampiamente sotto i 16′ a giro iniziando a guadagnare sempre più secondi, portando ai 24 chilometri la sua media a 55,544 km/h.
Si era reso conto che l’impresa era vicina e non ha mollato di un millimetro. Con il cronometro che continuava a ‘scendere’, giro dopo giro, l’azzurro ha abbassato sempre di più i suoi tempi alzando la sua media oraria. Superato Bigham, voleva di più, spazzare via anche Boardman e ci è riuscito stringendo i denti e dominando l’acido lattico che stava intossicando le gambe. Alla fine, è storia.
“All’inizio sembrava più una prova per me stesso per dire che non ero finito. Non ero così stanco come raccontavano, la gente prima di parlare meglio che ci pensi un po’”, ha commentato ancora ‘Top Ganna’. “Cosa dire a chi proverà a battermi? Se lo fanno non credo che ci riproverò, magari a fine carriera, tra 10 anni. Un’altra volta un’ora sarà dura, magari per una Madison”, ha proseguito l’azzurro che ha trovato la forza nel finale anche grazie ai suoi tifosi. “Quando mancavano gli ultimi 15′ sentire tanto tifo intorno mi ha dato il turbo. Ora sono stanco”. Ma felicissimo. Ganna entra nella storia insieme a miti come Coppi, Merckx, Moser e Indurain.(LaPresse)