TORINO – La stella di Cannonball torna a dettar legge sulle strade del Tour de France. Mark Cavendish vince lo sprint di Fougeres, dove si era già imposto nel 2015, e si prende una rivincita nei confronti di coloro che lo davano per finito. Il velocista della Decuninck-QuickStep ha preceduto il francese Nacer Bouhanni e il belga Jasper Philipsen, in una volata dominata in lungo e in largo. Sono 31 i successi alla Grande Boucle, a sei anni di distanza dall’ultimo acuto, 152 quelli in carriera. “Non so cosa dire, il solo fatto di essere qui è speciale – ha raccontato, commosso, il corridore britannico – Non pensavo di poter tornare a correre questa gara”. Già, perché il ciclista dell’isola di Man si è aggregato alla carovana della Grande Boucle solo all’ultimo, a causa del forfait dell’ultima ora di Sam Bennett, il velocista designato del team belga.
Cavendish torna a vincere
‘Cav’ va a prendersi la maglia verde della classifica a punti sottraendola dalle spalle del compagno di squadra Julian Alaphilippe, mentre è ancora Mathieu Van der Poel a vestire il giallo simbolo del primato. La quarta tappa – scivolata via senza scossoni e (soprattutto) senza cadute – è stata caratterizzata dalla protesta dei corridori al km 1. I ciclisti si sono fermati per circa 60 secondi per sensibilizzare Uci e organizzatori sul tema della sicurezza, visti i tanti incidenti delle prime tre frazioni. La corsa poi è stata caratterizzata dalla fuga a due di di Brent Van Moer e Pierre-Luc Perichon, con il passista belga protagonista di una azione in solitaria nel finale, vanificata proprio ai meno 200 metri dall’arrivo, sotto lo striscione del traguardo.
La classifica
Nessuna variazione in classifica generale, destinata a cambiare – e non di poco – domani, in occasione della cronometro di 27,2 km da Changé a Laval Espace Mayenne. Il primo vero crocevia per gli uomini di classifica. Primoz Roglic e Geraint Thomas, assi nella prova contro il tempo, dovranno dimostrare di essersi messi alle spalle i postumi delle cadute. Tadej Pogacar, trionfatore l’anno scorso, attende e sogna in grande. Al pari di Wout Van Aert, altro specialista, che coltiva ambizioni in giallo forte del distacco ridotto dalla vetta. Senza dimenticare lo stesso Alaphilippe, secondo nella generale e pronto a stupire ancora una nazione intera.
(LaPresse/di Alberto Zanello)