PECHINO (Ciro Iavazzo) – Un’esplosione in miniera ha causato la morte di undici persone ieri a Benxi, nella provincia cinese nordorientale del Liaoning. Un bilancio ancora parziale che parla, per il momento, anche di due dispersi. A causare la tragedia lo scoppio di un esplosivo in fase di trasporto. I soccorsi giunti sul posto hanno tratto in salvo 23 persone, nove sono rimaste ferite, di cui cinque sono ricoverate all’ospedale in gravi condizioni, anche se pare non dovrebbero rischiare la vita. A dare notizia dell’accaduto il ministero della Gestione delle emergenze, che attraverso il suo sito sta tenendo la popolazione in costante aggiornamento sulla situazione della miniera di ferro.
Danneggiato il pozzo principale
L’esplosivo è andato in detonazione involontariamente all’ingresso della miniera, mentre lo stavano trasportando al suo interno. L’onda d’urto provocata dalla scoppio è andata a danneggiare il pozzo principale profondo circa mille metri. Gli operai, 25 in tutto, sono rimasti intrappolati. Morte sul colpo invece le undici persone nell’immediata vicinanza della deflagrazione. Sono stati tratte in salvo fortunatamente 23 degli operai rimasti rinchiusi, mentre due sono ancora dispersi. In queste ore continuano le operazioni di salvataggio, nella speranza che gli ultimi minatori siano ancora vivi sotto le macerie. Il bilancio è solo parziale al momento, con aggiornamenti previsti nelle prossime ore.
Le miniere cinesi fra le più pericolose al mondo
La tragedia avvenuta nella miniera di Benxi è solo l’ultima di una serie lunga per la Cina. Nonostante gli interventi messi in atto dal governo per evitare spiacevoli inconvenienti, malgrado i miglioramenti normativi sia sulla formazione che soprattutto sulla sicurezza, qualcosa continua ad andare storto. C’è bisogno di un lavoro maggiore probabilmente, con attenzione ai particolari e ai piccoli dettagli. Non sarà un caso che le miniere cinesi sono fra le più pericolose al mondo.