Cina, migliaia di persone contro la demolizione di una moschea in Ningxia

Cina, migliaia di persone contro la demolizione di una moschea in Ningxia. Migliaia di persone continuano infatti a manifestare da giovedì per impedire la demolizione della moschea di Weizhou, nella regione cinese di Ningxia

AFP PHOTO / Ahmad GHARABLI

PECHINO (LaPresse/AFP) – Cina, migliaia di persone contro la demolizione di una moschea in Ningxia. Migliaia di persone continuano infatti a manifestare da giovedì per impedire la demolizione della moschea di Weizhou, nella regione cinese di Ningxia. Ordinata dalle autorità. Video diffusi online negli ultimi giorni infatti mostrano centinaia di persone davanti all’edificio religioso. Controllate da agenti in assetto antisommossa. Le parole ‘Moschea Weizhou’ sembrano nel frattempo essere scomparse da Weibo, il twitter cinese. Una fonte spiega che “il governo ha dichiarato che si tratta di un edificio illegale, cosa che è falsa. La moschea ha secoli di storia”.

Cina, protesta dei cittadini

Secondo i documenti ufficiali, è stata ricostruita negli ultimi anni. La facciata è stata modificata, abbandonando l’apparenza di tempio buddista a favore di uno stile ‘arabo’. La settimana scorsa è stato diffuso un ordine di demolizione dal governo, che afferma la ricostruzione sia avvenuta senza permessi. Se l’edificio non fosse stato demolito entro il 10 agosto, afferma il documento, il governo lo “abbatterà e dovrete accettare le responsabilità delle conseguenze”. L’islam è una delle cinque religioni riconosciute ufficialmente in Cina, dove vivono circa 23 milioni di musulmani.

Nuove regole sulle questioni religiose

Ma la pressione di Pechino si è rafforzata negli ultimi anni, con un maggior controllo delle manifestazioni con contenuto religioso. Nuove regole sulle questioni religiose, che hanno suscitato la preoccupazione dei movimenti a difesa dei diritti umani, prevedono maggior controllo statale sulla religione per “fermare l’estremismo”. In Xinjiang, regione del nordovest a maggioranza musulmana, la situazione è particolarmente tesa. Molti uiguri, etnia turcofona di religione musulmana, denunciano discriminazioni e membri radicali negli ultimi anni hanno commesso attentati che hanno causato centinaia di morti.

 

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