Milano (LaPresse) – La sua bellezza torbida e ambigua l’ha resa uno dei volti simbolo del cinema europeo. Ora la Berlinale la omaggia con l’Orso d’oro alla carriera nella prossime edizione del Festival, al via il 7 febbraio. E’ Charlotte Rampling, 72 anni portati con naturalezza e un fascino che non accenna a diminuire con l’età.
L’attrice inglese ha legato indissolubilmente la sua carriera a ruoli di donne pericolose in contesti decadenti. Bellissima, a soli 22 anni, nel 1969 viene chiamata da Luchino Visconti per ‘La caduta degli dei’, ambientato nella Germania nazista. Un fil rouge, quello del Terzo Reich, che ritorna nel film, sempre di un regista italiano, donna in questo caso, quella Lilliana Cavani che creerà l’immagine iconica di Charlotte nel ‘Portiere di Notte’. Cappello delle Ss, lunghi guanti di pelle e bretelle indossate sopra il seno nudo per il ruolo di una ex deportata ebrea che intreccia una relazione perversa e sadomaso con un ufficiale nazista nella Vienna di fine anni ’50.
Sarà proprio questa pellicola che verrà proiettata in occasione della premiazione della Rampling, il 14 febbraio 2019. Ma tutta la settimana della 69esima edizione del Festival sarà scandita dai suoi film, tra i quali ‘Stardust Memories’ (1980)di Woody Allen e ‘Swimming Pool’ (2003)di Francois Ozon. Quest’ultimo simbolo di una rinascita artistica dell’attrice negli anni 2000. A Berlino Charlotte si è già aggiudicata l’Orso d’argento nel 2015 come miglior attrice per la sua interpretazione in ’45 Anni’ di Tom Courtenay. Che le è valso anche una candidatura all’Oscar. Nel 2006 è stata presidente della giuria della Berlinale, un ruolo che quest’anno tocca a un’altra attrice simbolo del cinema del Vecchio Continente, Juliette Binoche, in un ideale passaggio di consegne di un’edizione che già si preannuncia caratterizzata da una forte impronta femminile.