Cinque clan attivi nel Casertano. Casalesi egemoni grazie agli alleati. IL QUADRO

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Michele Zagaria, Nicola Schiavone e Antonio Iovine

CASERTA – Cinque le principali organizzazioni di stampo camorristico che operano in provincia di Caserta. Lo dice la relazione della Direzione investigativa antimafia, che ha esaminato il 2024. E’ il clan dei Casalesi quello egemone, potendo contare non solo sulle fazioni interne (Bidognetti, Schiavone, Zagaria e Iovine) ma anche sui gruppi ‘satellite’ in varie zone di Terra di Lavoro. Oltre ai Casalesi vengono individuati altri tre sodalizi: i Belforte, i Piccolo-Letizia e i Picca-Di Martino. Ma andiamo con ordine e vediamo come, secondo la Dia, i quattro clan si spartiscono gli affari illeciti sul territorio casertano. Gli investigatori hanno i riflettori accesi sulla zona di Casal di Principe. Le quattro fazioni interne al clan dei Casalesi hanno mostrato una notevole evoluzione recente, con zone d’influenza ben definite, secondo quanto rilevato dagli investigatori dell’Antimafia. La famiglia Schiavone predomina nei territori di Casal di Principe e Caserta, mentre i Bidognetti operano a Castelvolturno, Parete, Lusciano e Villa Literno.

La famiglia Zagaria esercita la propria influenza su Casapesenna, Trentola Ducenta e Aversa. La famiglia Iovine, pur essendo ancora annoverata tra le componenti del clan, sembra avere un ruolo marginale, presumibilmente a causa di contrasti con gli altri tre gruppi, forse in seguito al pentimento del superboss Antonio Iovine, detto ‘o ninno. Questo, secondo la Dia, ha portato a una sorta di oligarchia composta dalle famiglie Bidognetti, Schiavone e Zagaria. Non è tutto. Nelle altre zone della Terra di Lavoro, i Casalesi si appoggiano a legami con gruppi criminali locali. Ne è un esempio Mondragone, dove opera il clan Gagliardi-Fragnoli-Pagliuca, un’emanazione dei La Torre e strettamente legato alla fazione Bidognetti. Alla fazione Schiavone sono invece affiliati i Lubrano-Ligato di Pignataro Maggiore e i Papa, attivi a Sparanise, Francolise, Calvi Risorta, Teano, Pietramelara, Vairano Patenora, Caiazzo e Piedimonte Matese. A Grazzanise operano i referenti degli Schiavone. Il clan dei Casalesi è attivo anche a Santa Maria la Fossa, Vitulazio, Capua, San Tammaro, Santa Maria Capua Vetere (dove sono presenti i gruppi Del Gaudio ‘Bellagiò’ e Fava) e nei comuni limitrofi.

Sempre secondo gli investigatori della Dia, a Sessa Aurunca è operativo il clan Esposito, noto anche come ‘Muzzoni’, la cui influenza si estende ai comuni di Cellole, Carinola, Falciano del Massico, Roccamonfina e alle aree circostanti. Nei territori di Teverola e Carinaro, il gruppo Picca-Di Martino è attivo e considerato vicino ai Casalesi. A Marcianise, le attività illecite sono ancora sotto il controllo del clan Belforte ‘Mazzacane’. Questa è l’unica organizzazione di stampo cutoliano ancora attiva nel Casertano, con diramazioni anche a San Nicola la Strada, San Marco Evangelista, Casagiove, Recale, Macerata Campania, San Prisco, Maddaloni e San Felice a Cancello, tramite gruppi satelliti locali come i Bifone e i Massaro. Sempre a Marcianise opera il clan Piccolo-Letizia, che si contrappone ai Belforte anche grazie al supporto del gruppo dei Perreca.

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