Un gruppo imprenditoriale legato, per la Dia, alla cosca Schiavone-Russo e gli affari nel settore della pubblicità: sono i due temi al centro dell’indagine che ha coinvolto 11 indagati, accusati a vario titolo di concorrenza illecita, trasferimento fraudolento dei valori e favoreggiamento, reati aggravati dalla finalità e dal metodo mafioso.
L’attività investigativa ha attestato che Mario Iavarazzo, storico esponente del clan, già condannato con sentenza definitiva per associazione, dopo la sua scarcerazione, avvenuta nel 2015, si era attivato per operare nella pubblicità, attraverso una società intestata fittiziamente al fratello e alla cognata, sfruttando la forza intimidatrice della mafia casertana.
Le indagini hanno fatto emergere anche dei rapporti tra la Pubblione srl, sostanzialmente gestita da Iavarazzo, per la cartellonistica con la Spm e per la stampa con la Ital Satampa.
Tra i principali clienti di Iavarazzo, ha aggiunto la Dia, c’era la Cis Meridionale, società ora controllata da un amministratore giudiziario per i suoi presunti legami con il boss Michele Zagaria. Da questa azienda Iavarazzo ha ottenuto la proroga dei contratti pubblicitari facendoli intestare fraudolentemente alla Adv Comunication.
L’ELENCO DEGLI INDAGATI
Mario Iavarazzo (carcere)
Armando Aprile, 50enne di San Marcellino (domiciliari)
Michele Iavarazzo, 37enne di Sant’Arpino (domiciliari)
Gennaro Esposito, 31enne di Napoli (obbligo di dimora)
Francesco Iavarazzo, 40enne di Villa Literno (obbligo di dimora)
Luigi Drappello, 46enne di Villa Literno (obbligo di dimora)
Domenico Ferraro, 41enne di Villa Literno (obbligo di dimora)
Giuseppe Franco, 35enne di Napoli (obbligo di firma)
Nicola Sabatino, 27enne di San Marcelino (obbligo di firma e divieto di esercitare attività imprenditoriale)
Lucia Grassia, 55enne di Trentola Ducenta (obbligo di firma)
Giuseppe Lista, 44enne di Casapulla (obbligo di firma)
