Claudio Passilongo: il viaggiatore del jazz

La prima volta che sentii suonare Claudio Passilongo fu nel 2004, rimasi molto colpito dal suo senso ritmico e dalla sua capacita di trattare gli elementi armonici nell’accompagnamento di una song.

Ho continuato a seguire le sue vicende, sino a trovarlo inserito nel contesto sociale e musicale della Danimarca. Una scelta ardua, difficile probabilmente, ma che disegna un artista caparbio, serio e sempre rivolto allo studio.

Claudio non si accontenta mai, è sempre alla ricerca di nuovi stimoli, è un viaggiatore della musica, e appartiene a quella “nuova” generazione di musicisti jazz italiani, vanto e orgoglio della nostra nazione.

Claudio Passilongo è un compositore e polistrumentista nato a Napoli, che ha iniziato a comporre all’età di 9 anni. Dopo essersi diplomato con lode al Conservatorio di Musica di Napoli, ha frequentato il corso di Composizione dell’Accademia Chigiana con Salvatore Sciarrino e la Masterclass di Orchestrazione con Andrea Portera.

Attualmente lavora come compositore freelance e come organista principale presso la chiesa di Skive, in Danimarca. Ha realizzato musica per film, cartoni animati, documentari e opere teatrali. La sua musica da camera, vocale e orchestrale è stata eseguita in tutto il mondo da ensemble come la Stettin Philharmonics, la Calisia Philarmonia, Ulrich Stærk, Signe Asmussen, il Trio Ismena, la Danish Sinfonietta, l’Ensemble Bios, Paul Gregory, Yoko Ono, il Lund Academic Choir e il trio di flauti di Pan di Amsterdam, Penta-Bras.

Come pianista, Claudio ha formato il suo trio, il MUZIKENSEMBLE, i cui CD sono trasmessi da Rai, DR p8, Radio Svizzera, Radio Vaticana e altre emittenti. Il suo stile è spesso caratterizzato da una forte componente melodica e da una complessità ritmica.

Nel 2016 ha preso parte all’Open Workshop di Roskilde, un progetto innovativo in collaborazione con il Museo d’Arte Contemporanea di Roskilde. Dal 2007 al 2011 ha diretto un progetto musicale con il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università di Napoli Federico II.

La sua musica è stata pubblicata ed eseguita in Italia, Serbia, Estonia, Germania, Danimarca, Regno Unito, Olanda e Svizzera, e alcuni brani vengono trasmessi regolarmente dalla Radio Danese, dalla Radio Svizzera e dalla Radio Vaticana, ed  è stata premiata a livello internazionale, con riconoscimenti come lo Stabat Mater (2015 – Unesco Serbia) e Symphonic Dystopia – Ba-Rocking per clavicembalo (2014). Alcune delle sue partiture sono pubblicate da Da Vinci Publishing (Osaka, Giappone) e U.C.L.A. (California Music Library, Stati Uniti).

Quando hai cominciato a suonare professionalmente?

Ho cominciato a suonare all’età di 9 anni. Provengo da una famiglia di musicisti, mia nonna era insegnante di pianoforte classico, mio padre chitarrista e mio zio  stato organista del duomo di Ferrara per una cinquantina di anni. Professionalmente ho cominciato a esibirmi in pubblico da chitarrista (e bassista all’occorrenza) di vari gruppi quando avevo circa 15 anni.

Che tipo di studi hai fatto?

Ho studiato in maniera piuttosto irregolare. Il mio primo maestro, a cui devo molto è stato Francesco Nastro, che ha traghettato la mia passione per la musica fino alla professionalità, poi mi sono diplomato in tarda età (nel frattempo mi ero laureato in lingue all’Orientale di Napoli ) col grande Pietro Condorelli. Il mondo del Jazz però non esauriva la fame di musica, dunque mi sono trasferito per un po’ in Toscana, dove ho studiato composizione con Andrea Portera e ho frequentato i corsi di composizione alla Chigiana di Siena.

Quando sei andato via dall’ Italia e perchè?

Sono andato via dall‘Italia nel 2014, per avere nuovi stimoli. Mi interessava il mondo della composizione contemporanea nordica, e dunque sono andato in Danimarca, dove, i primi anni, ho alternato  l’attività di pianista di Jazz a quella di compositore di musiche da camera e sinfoniche.

A Copenhagen Ho continuato a studiare e mi sono diplomato in Organo e direzione di Coro. Adesso, alle mie due attività sopramenzionate, ho aggiunto quella di organista.

Dove vivi adesso?

Vivo in una cittadina chiamata Skive, nel profondo Jutland.

Che attività musicale stai svolgendo?

Sono in procinto di terminare la mia seconda sinfonia (la prima ha vinto dei premi in Polonia, dove è stata eseguita dalla Filarmonica di Stettino)

Quali sono i tuoi riferimenti musicali?

I miei riferimenti musicali sono innumerevoli: La musica mi interessa davvero tutta, da Josquin Desprez a Keith Jarrett, dai Beatles a Ligeti, ma la mia stella polare rimane, dopo tutti questi anni L.V. Beethoven.

Cosa ti manca dell’ Italia?   

La Danimarca è un posto fantastico in cui vivere, per me. In Italia vengo fortunatamente spesso, anche se non sempre a Napoli. Una cosa che mi manca è la presenza delle montagne (detto da un napoletano…)

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome