MILANO – La differenza di temperatura estiva delle aree urbane rispetto a quelle rurali raggiunge spesso valori superiori a 2 gradi nelle città più grandi. Anche perché campi coltivati e piante da frutto svolgono un ruolo centrale di contrasto dell’inquinamento anche ripulendo l’aria dall’ anidride carbonica e dalle sostanze inquinanti come le polveri PM10.
E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del Rapporto Ispra sul consumo di suolo in Italia. Nel sottolineare che l’agricoltura italiana è l’attività che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. “Il 2019 – sottolinea la Coldiretti – entra fino a ora in Italia nella top ten degli anni più caldi. Con una temperatura che è stata superiore di 0,7 gradi la media. A conferma di una evidente tendenza al surriscaldamento giustamente denunciata dal movimento Fridays for future di Greta Thunberg”.
(LaPresse)