Clima, Cop27: non c’è l’accordo sperato sulla riduzione del CO2. Delusa l’Ue

Sameh Shoukry, presidente del summit sul clima Cop27 (AP Photo/Peter Dejong) © LaPresse

SHARM EL SHEIKH – Cop27: non c’è l’accordo sperato sulla riduzione del CO2. Ci si appettava infatti un passo avanti rispetto al risultato dello scorso anno del Cop 26 di Glasgow, ma non ci sono stati progressi. Delusa l’Ue per “la mancanza di ambizione nell’accordo finale”. Nel documento si è chiesto solo “la riduzione della produzione elettrica a carbone con emissioni non abbattute, non l’eliminazione”, non specificando alcunché  “sulla riduzione o eliminazione dell’uso dei combustibili fossili” così come in precedenza richiesto. Il documento prevede “un fondo per i ristori delle perdite e i danni del cambiamento climatico (loss and damage) nei paesi più vulnerabili” e “un sistema di primo allarme per gli eventi meteorologici estremi in tutti i Paesi del mondo”.

Gli impedimenti

In chiusura dei lavori il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, ha sottolineato che “quello che abbiamo davanti non è abbastanza da costituire un passo in avanti per la popolazione del pianeta. Non porta sufficienti sforzi aggiuntivi da parte degli inquinatori maggiori per un incremento e un’accelerazione delle loro emissioni. Abbiamo cercato di portare tutti sull’obiettivo di 1,5 gradi, sul picco delle emissioni al 2025 e su una chiara intenzione di eliminare i combustibili fossili. Questa settimana abbiamo sentito 80 paesi sostenere questi obiettivi. Tristemente, non li vediamo riflessi qui”.

Passo indietro

Timmermans ha spiegato inoltre che “alcuni hanno messo barriere non necessarie sulla strada. Ma noi non ci fermeremo dal lottare per fare di più. Nei negoziatici sono stati molti tentativi di tornare indietro perfino dagli impegni di Glasgow” dello scorso anno. “Vi chiedo- ha continuat o – di riconoscere che tutti abbiamo mancato nell’azione per minimizzare le perdite e i danni. Avremmo dovuto fare molto di più, e questo vuol dire ridurre le emissioni molto più rapidamente. Abbiamo già perso un sacco di tempo – ha concluso Timmermans – Ritroviamo la spinta che abbiamo avuto a Glasgow, difendiamo le ambizioni di Glasgow. Noi oggi cominciamo a preparare la Cop del 2023”.

L’allarme

Al vicepresidente della Commissione europea, ha fatto eco il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: “Dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni ora, e questo è un tema che questa Cop non ha affrontato – ha detto – Un fondo per i loss and damage è essenziale, ma non è una risposta alla crisi climatica che spazza via una piccola isola dalla mappa, o trasforma un intero Paese africano in un deserto. Il mondo ha ancora bisogno di un passo da gigante sull’ambizione climatica. La linea rossa che non dobbiamo superare è la linea che porta il nostro pianeta oltre il limite di 1,5 gradi di temperatura”.

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