ROMA – Riconversione e decarbonizzazione delle attività produttive, per tagliare le emissioni di CO2 e trovarsi in linea con il Green deal. Questo l’obiettivo dei 750 milioni di euro in arrivo con il decreto ad hoc del ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti che – in questa delicata fase – si impegna ad accompagnare e a sostenere le industrie lungo la strada della transizione ecologica: “E’ mio dovere” evitare impatti sociali pesanti.
Con il decreto – viene spiegato – vengono resi disponibili complessivamente risorse per 750 milioni, a valere sul Fondo per la crescita sostenibile (Fcs) e sul Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e agli investimenti in ricerca (Fri), gestito da Cassa depositi e prestiti. Tra le misure contemplate, “agevolazioni finanziarie e contributi a fondo perduto a sostegno degli investimenti industriali finalizzati alla realizzazione di progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare, coerenti con gli ambiti di interventi del ‘Green new deal italiano'”.
“La sostenibilità ambientale è decisiva per il nostro futuro ed è un obiettivo da perseguire e raggiungere – osserva Giorgetti – ma dobbiamo essere consapevoli che la rivoluzione verde ha un prezzo, e che nostro compito è fare in modo che la transizione non lasci per strada morti e feriti in termini sociali ed economici”. Quindi per Giorgetti è necessario trovare un “equilibrio” tra la sostenibilità ambientale e quella economica e sociale: da ministro dello Sviluppo economico “mio dovere è tutelare il sistema delle imprese ad attraversare questa transizione in maniera costruttiva”.
Quanto al decreto, gli incentivi possono esser richiesti da imprese di qualsiasi dimensione che svolgono attività industriali, agro-industriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, e che presentano progetti di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzati alla realizzazione di nuovi prodotti, processi, servizi o al notevole loro miglioramento. Si punta alla decarbonizzazione, all’economia circolare, alla riduzione della plastica e alla sostituzione con materiali alternativi, alla rigenerazione urbana, al turismo sostenibile, all’adattamento e alla mitigazione dei rischi dai cambiamenti climatici. I progetti devono prevedere spese e costi non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni. Inoltre devono essere realizzati sul territorio nazionale, e avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi.
“In questa delicata fase di transizione – osserva Giorgetti – dobbiamo sostenere le imprese con tutti gli strumenti e le risorse, nazionali ed europee, che abbiamo a disposizione per favorire la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative, i processi di riconversione industriale e gli investimenti per la decarbonizzazione in settori strategici come quelli della siderurgia e dell’automotive”.
di Tommaso Tetro