Clima, la Germania accelera la svolta verde: l’addio al carbone inizia subito

Otto impianti a carbone "molto vecchi e molto inquinanti" verranno chiusi rapidamente

Foto Tobias Schwarz / AFP in foto Angela Merkel

BERLINO – La Germania punta ad accelerare la svolta verde. Era notte fonda quando lo Stato federale e le regioni, al termine di faticosi negoziati, sono giunti a un accordo sul piano per l’abbandono degli impianti a carbone al più tardi nel 2038. Una scadenza che ha incontrato le reticenze degli operatori che gestiscono le centrali a carbone, richiedendo per questo lunghe trattative. L’esito è il seguente: otto impianti a carbone “molto vecchi e molto inquinanti” verranno chiusi rapidamente, il primo già quest’anno. Ci saranno risarcimenti miliardari per i gestori in modo da incentivare la conversione energetica e il carbone come fonte di energia verrà totalmente eliminato al più tardi nel 2038. Ma se possibile già nel 2035.

Il primato della Germania

La Germania è “il primo Paese a uscire dal nucleare e dal carbone su base vincolante. E questo è un segnale internazionale importante che stiamo mandando”, ha esultato la ministra dell’Ambiente, Svenja Schulze. Un entusiasmo non condiviso dagli ambientalisti. Che sottolineano come in base all’accordo uno degli impianti, il Datteln 4, verrà attivato quest’anno. E verrà consentita l’estensione della miniera a cielo aperto Garzweiler nell’ovest della Germania. Nonostante la vicina foresta oggetto di proteste sarà risparmiata. “Le foreste in Australia bruciano, milioni di persone manifestano per il clima e il governo tedesco spiana la strada a un nuovo impianto di carbone”. Si lamenta il direttore generale di Greenpeace Germania, Martin Kaiser.

L’addio al carbone

Come funzioneranno le compensazioni per i gestori di impianti a carbone che verranno spenti prima del previsto lo ha spiegato il ministro delle Finanze, Olaf Scholz. 2,6 miliardi di euro saranno destinati alla zona ovest e 1,75 miliardi ai gestori della zona est del Paese. Con pagamenti spalmati sui 15 anni successivi allo spegnimento degli impianti. Cifra che va ad aggiungersi allo stanziamento di fino a 40 miliardi di euro fino al 2038 già varato dal governo per attutire l’impatto dell’abbandono dei combustibili fossili sulle regioni dove c’è l’estrazione del carbone.

I prossimi obiettivi

I soldi dovrebbero cominciare a essere stanziati una volta che il Parlamento avrà approvato la legislazione che fissi le date e le condizioni dell’uscita della Germania dal carbone. Nel 2026 e nel 2029 si terranno delle revisioni per determinare se la Germania possa lasciare la generazione di elettricità dal carbone nel 2035. Cioè tre anni prima rispetto alla scadenza ultima. La Germania avrà bisogno di “una massiccia espansione di energia eolica e solare”, ha riconosciuto la ministra per l’Ambiente. Il governo ha fissato l’obiettivo di generare il 65% dell’elettricità tedesca da fonti rinnovabili entro il 2030.

(LaPresse/AP)

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