TORINO – Sono oltre diecimila i boscaioli che tornano al lavoro con la ripartenza delle attività forestali e della prima lavorazione del legno in tutta Italia. Ma è di nuovo operativa anche la filiera della cura e manutenzione del verde nelle città per scongiurare i gravi pericoli determinati dalla caduta di alberi e rami. Favorita dall’incuria e dal moltiplicarsi di eventi climatici estremi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti nel commentare gli effetti del Decreto del presidente del Consiglio sulle riaperture di alcune attività a partire dal 14 aprile.
Il lavoro di pulizia nei boschi – sottolinea la Coldiretti – è determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione. In un Paese come l’Italia dove più di 1/3 della superficie nazionale è coperta da boschi per un totale di 10,9 milioni di ettari. Un patrimonio che va salvaguardato in un 2020 segnato fino ad ora da caldo e siccità. Che hanno creato condizioni ambientali particolarmente favorevoli allo scoppio degli incendi e alla diffusione degli insetti. La corretta manutenzione delle foreste – precisa la Coldiretti – aiuta infatti a tenere pulito il bosco e ad evitare il rapido propagarsi delle fiamme. Senza dimenticare – continua la Coldiretti – la necessità di rimuovere nelle zone colpite le piante abbattute dalla tempesta Vaia. Per il rischio concreto che vengano attaccate dai parassiti con effetti ancora piu drammatici per il bosco.
(LaPresse)