Il calcio tenta la ripartenza ma l’Iss avverte: “Rischio di trasmissione”

Tackle di Giovanni Rezza

ESCLUSIVA MILAN Foto LaPresse - Spada

TORINO – Tabelle e protocolli, ipotesi e date. Mentre il mondo del calcio conta i giorni che mancano alla ripresa degli allenamenti (il 4 maggio?) e continua a interrogarsi sulle modalità di una ripartenza tutta da organizzare, dall’Istituto Superiore di Sanità arriva un tackle che manda gambe all’aria coloro che credono in un effettivo ritorno della Serie A e degli altri campionati già tra fine maggio e inizio giugno.

“Sulla ripartenza del calcio io darei parere negativo poi la decisione spetta alla politica”, l’intervento in scivolata piazzato da Giovanni Rezza, capo dipartimento malattie infettive dell’Iss. Durante la seguitissima conferenza stampa della Protezione Civile, appuntamento ormai fisso nelle case degli italiani in tempi di quarantena. “E’ uno sport che implica contatti e quindi il rischio di trasmissione – ha aggiunto. Ho sentito che qualcuno parlava di monitoraggio più stretto ma mi sembra un’ipotesi un po’ tirata. E poi siamo quasi a maggio…”.

Oltre alla presa di posizione di Rezza non è passata inosservata, soprattutto ai laziali, la sua battuta (“da romanista manderei tutto a monte…) che sta facendo il giro del web e ha infiammato i social. La sorpresa di Pasquetta confezionata dall’Iss in ogni caso apre una settimana cruciale per le istituzioni del pallone. Mercoledì è previsto un vertice tra la commissione medica della Figc e alcuni esperti e scienziati impegnati nella lotta al coronavirus. L’obiettivo è stilare un vademecum che le società dovranno seguire per la ripresa degli allenamenti. Successivamente, sempre in settimana, le diverse componenti federali analizzeranno il documento della commissione dei medici. E anche la Lega di Serie A si ritroverà per farsi trovare pronta in vista della fase2. Anche perché anche nel resto dell’Europa a loro volta stanno programmando la ripartenza.

Ipotesi anno solare

In Francia la Ligue1 potrebbe ricominciare il 3 o il 17 giugno, in Inghilterra si valuta di utilizzare il mitico stadio di Wembley come campo neutro per le gare di Premier League. Nel frattempo la proposta lanciata da Adriano Galliani di chiudere il campionato con calma in autunno e ripartire con la nuova stagione a gennaio/febbraio, con un torneo che seguirebbe l’anno solare, convince anche Claudio Ranieri.

“Permetterebbe di avere più di sei mesi per concludere il campionato e vedere se il coronavirus ci ha abbandonato. Se è stato trovato un vaccino e se possiamo tutti quanti tornare alla vita normale concludendo il campionato in corso – ha evidenziato l’allenatore della Sampdoria a Radio Anch’Io Sport. Non la vedo come una cosa sbagliata”. Se invece si ripartisse subito con un tour de force estivo, l’idea dell’allenatore romano è quella “di fare cinque cambi a partita. Per tutelare la salute dei giocatori”. La soluzione del rebus è ancora lontana per un mondo del calcio che naviga a vista.

(LaPresse)

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