MILANO – Un colpo al cuore dell’ambiente, ma anche di quello economico dell’Italia. Che guadagna un nuovo ‘primato’ negativo. È infatti record degli incendi nel nostro Paese, dove dall’inizio del 2019 sono divampati 295 roghi. Praticamente il triplo dello scorso anno con effetti devastanti dal punto di vista economico ed ambientale. E’ quanto emerge da una analisi condotta dalla Coldiretti, dalla quale si evidenzia in media più di un incendio al giorno lungo la Penisola durante l’anno sulla base dei dati Effis. In riferimento ai roghi scoppiati alle porte di Palermo a Monreale e San Martino delle Scale considerati di origine dolosa.
La Coldiretti lancia l’allarme
Se certamente il divampare delle fiamme è favorito dal clima anomalo, a preoccupare – sottolinea la ricerca della Confederazione nazionale dei coltivatori diretti – è proprio l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. Un dato che pare non accenni nemmeno a scendere nel corso degli anni.
Gli effetti devastanti sull’ambiente e l’economia
Così le abitazioni andate a fuoco, le coltivazioni bruciate, gli animali soffocati e uccisi dalle fiamme. Ma anche le case rurali, le macchine ed attrezzature agricole, i capannoni e i boschi distrutti sono le drammatiche conseguenze degli incendi. “Per ricostituire i boschi andati in fiamme – spiega Coldiretti – ci vogliono almeno 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo”. Inoltre, nei boschi andati a fuoco sono impedite anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti. Ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati.
Il costo della mancata prevenzione
“Un costo drammatico che l’Italia è costretta ad affrontare perché – conclude la Coldiretti – è mancata l’opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio”.
I dati sul nuovo anno sono un pessimo ritorno al passato, visto che lo scorso anno finalmente si era registrato (stando ai dati di settembre 2018) un drastico calo degli incendi boschivi di circa il 90% rispetto al 2017. Quando le superfici percorse dal fuoco avevano raggiunto livelli record favoriti anche da una straordinaria ondata di siccità. A distanza di pochi mesi, però, l’emergenza torna prepotentemente al centro della discussione.
(LaPresse)