NAPOLI – Napoli non è mai stata una città tranquilla, ma negli ultimi mesi la criminalità organizzata sembra aver accelerato un processo di trasformazione, aggiornando i propri schemi operativi e riorganizzando le alleanze nei quartieri storicamente più caldi. Dal grigio dell’edilizia abusiva di Pianura ai vicoli vista mare di Bagnoli, la camorra si muove come un organismo fluido, capace di adattarsi, ristrutturarsi e muovere pedine secondo logiche di opportunità e controllo del traffico di stupefacenti. A Pianura, secondo le ultime informative delle forze dell’ordine, il vecchio dualismo tra Carillo-Perfetto e Esposito-Calone-Marsicano – eredi rispettivamente del clan Marfella-Pesce e della cosca dei Mele – sembra ormai superato. La cattura del giovane ras Massimo Santagata, avvenuta dodici mesi fa, ha provocato una disarticolazione parziale del gruppo che era sotto il suo comando. Molti dei suoi affiliati sarebbero confluiti in altre organizzazioni, aprendo uno scenario di caos controllato, dove ogni mossa può cambiare l’equilibrio di potere.
In questo contesto, i Perfetto – fazione del clan Carillo-Perfetto – avrebbero consolidato il loro ruolo. Supportati da un pregiudicato storico del quartiere, già attivo nel traffico di stupefacenti, si troverebbero ora in aperto contrasto con l’attuale reggente della banda che fu di Santagata per questioni personali, segnando una nuova fase di tensione interna. Non solo: i clan del Rione Traiano avrebbero mostrato interesse per Pianura, riconoscendo nel quartiere un crocevia strategico per il transito e lo smistamento di droga verso altre zone della città. Bagnoli, invece, racconta una storia simile ma con volti nuovi. Dopo l’arresto del boss Massimiliano Esposito, il quartiere è stato scenario di un presunto azzeramento e del tentativo di infiltrazione di un nuovo gruppo criminale. Le ultime relazioni investigative evidenziano come Napoli Ovest sia sotto il controllo di emanazioni dell’Alleanza di Secondigliano, con Esposito e Giannelli come principali protagonisti. Ma il gruppo di Massimiliano Esposito, alias ’o scugnato, è in aperto contrasto con i Troncone di Fuorigrotta, aprendo uno scenario di conflitto che ha già visto finire alcuni figli di pregiudicati locali nelle indagini antimafia.
La mappa dei clan si complica ulteriormente se si guarda ai mesi successivi. Ad aprile 2025, la decimazione dei Troncone e dei Frizziero della Torretta di Mergellina, alleati fino a quel momento, ha lasciato spazio agli Iadonisi, alleati degli Esposito e parte integrante dell’Alleanza di Secondigliano. I Fuorigrotta, contesi tra Troncone e Iadonisi, diventano il simbolo di una città dove ogni quartiere è una scacchiera e ogni arresto può modificare in modo drastico gli equilibri. Sullo sfondo di questi spostamenti di potere, il gruppo Sorianiello, storicamente radicato al Rione Traiano, osserva, pronto a estendere il proprio controllo su Fuorigrotta e ad approfittare di ogni debolezza dei Troncone.
Un mosaico in continuo movimento, dove legami, rivalità e opportunità si intrecciano, e dove l’ombra della violenza è sempre pronta a scendere sulle strade di Napoli. In città non esiste quartiere sicuro. Ogni vicolo, ogni piazza può diventare teatro di operazioni criminali o
di scontri per il predominio. E mentre le forze dell’ordine cercano di mappare e contenere questo fenomeno, la camorra, con la sua capacità di adattamento, continua a cambiare pelle, riuscendo a non farsi mai trovare impreparata, inquietante e invisibile, tra Bagnoli e Pianura, tra Fuorigrotta e il Rione Traiano. La Napoli della criminalità organizzata non dorme mai: evolve, si ristruttura, si riorganizza. E per chi abita questi quartieri, ogni giorno è una partita sospesa tra paura, resistenza e la speranza che il controllo dello Stato possa finalmente spezzare la morsa dei clan.