NAPOLI – La tigna con la quale il candidato a sindaco di Napoli della coalizione Pd-M5s-centri sociali-profughi di Forza Italia, Gaetano Manfredi (in basso), ha voluto a tutti i costi imbarcare nella sua coalizione Sergio D’Angelo (in alto) e il suo gruppetto di antagonisti del centro sociale Insurgencia, inizia a ritorcersi contro di lui. Ieri mattina Raniero Madonna, uno dei leader dei gruppi di contestatori organizzati, vicinissimo a Rosario Andreozzi (a destra), consigliere uscente di Dema e in corsa per una candidatura con Manfredi, ha affidato ai social un durissimo attacco a Manfredi, al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e agli alleati dello stesso D’Angelo, commentando un articolo sugli scandali nella Asl Napoli 1.
“C’è un leitmotiv, scrive Madonna, “ripreso con grande insistenza durante la campagna elettorale che sta interessando il dibattito sulla città di Napoli. Per farla breve, dicono che è il momento di far tornare le persone serie che dovranno mettere ordine nei conti di questa povera città che fa così schifo. Si fa riferimento a un’accozzaglia di forze che vanno dalla destra al centro sinistra ben coordinate dal presidente De Luca che hanno pure la faccia tosta di presentarsi come quelli che sanno governare e che risolvono i problemi”.
L’accozzaglia alla quale si riferisce Madonna, è in realtà quella della quale fanno parte D’Angelo, Andreozzi e Insurgencia, ovvero i suoi compagni di lotte e poltrone, considerato che Ivo Poggiani, Egidio Giordano ed Eleonora De Majo sono rispettivamente presidente della III municipalità, assessore municipale ed ex assessore comunale. Madonna lancia il suo anatema nei confronti, in definitiva, del suo stesso gruppo: “Non è più tempo”, aggiunge il Madonna, “di chi la politica non la fa per mestiere e solo per amore della città. Questa categoria è dipinta come la parte di quelli che hanno fallito, degli incapaci. Lontano da me la voglia di nascondere i tanti errori e i problemi che la città vive ma pare non interessare a nessuno che in realtà si tratta degli stessi personaggi che hanno fatto della cosa pubblica una macchina di corruzione e speculazione”.
Come si spiega questo affondo? Per qualcuno, sarebbe frutto della delusione per la mancata riconferma, da parte di Manfredi, di Poggiani alla presidenza della III municipalità. “Madonna”, dice a Cronache un candidato che sostiene Manfredi, “è un elettore di Andreozzi e della De Majo, candidati di punta di D’Angelo. Evidentemente ci sono problemi nella composizione della lista di sinistra che dovrà assorbire Sinistra italiana, Articolo Uno e i D’Angelo boys. Ovvio che se si candidano Andreozzi e la De Majo, oppure un’altra candidata espressione dello stesso gruppo, per gli altri non ci sarà alcuna possibilità di essere eletti”.