Guerra aperta tra il Pd e Vincenzo De Luca. Le ultime 48 ore hanno fatto uscire allo scoperto le tensioni sotterranee che ‘Cronache’ aveva rivelato già due settimane fa, quando il giovane segretario metropolitano Dem, Marco Sarracino, aveva auspicato l’ingresso dei centri sociali napoletani nella coalizione che sostiene il candidato a sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi. Tra questi esponenti antagonisti, anche i leader di Insurgencia, protagonisti di varie contestazioni molto dure contro De Luca, che ha etichettato come “imbecille” lo stesso Sarracino.
Ieri, a far esplodere definitivamente il conflitto tra Pd e Regione Campania, è stato il “caso-Ravello”, con il presidente della Fondazione, Michele Scurati, che si è dimesso gridando alla censura da parte di De Luca. I “censurati” sarebbero Roberto Saviano e Roberto Speranza, che Scurati voleva far partecipare al Festival, e sui quali, a suo dire, il governatore avrebbe posto il veto. Una polemica estiva francamente stucchevole, quella sollevata da Scurati, che al di là di puntualizzazioni, precisazioni e accuse, è servita, come dicevamo, almeno a una cosa: far uscire allo scoperto il Pd. “Aspetto Roberto Saviano e Antonio Scurati alla prossima Festa Nazionale del Pd. Invito permanente”, ha scritto sui social il segretario nazionale dei Dem, Enrico Letta. Una vera e propria dichiarazione di guerra a De Luca, che finirà con l’accentuare la diffidenza del governatore nei confronti di Manfredi, ormai considerato, nell’entourage del presidente, un vero e proprio avversario politico. Non solo: ieri un altro esponente nazionale di un partito alleato di Manfredi ha attaccato violentemente De Luca: “Stima ancora più forte”, ha dichiarato il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, “nei confronti di Antonio Scurati per la sua scelta di dignità e libertà. E un abbraccio ancora più forte a Roberto Saviano, che oltre ad avere come nemici giurati i camorristi, deve pure subire l’ostracismo del massimo esponente del Pd della Campania che si comporta come un satrapo qualunque”.
In sostanza, la coalizione di Manfredi dichiara guerra a De Luca: i risvolti sulle comunali di Napoli saranno inevitabili, visto che il presidente della Regione, a questo punto, con ogni probabilità si disimpegnerà dalla campagna elettorale.
Cade nella trappola della demagogia pro-Saviano e Scurati anche un altro candidato a sindaco di Napoli, Antonio Bassolino: “È indispensabile”, afferma Bassolino, “un momento di chiarezza e di responsabilità. Respingere le dimissioni di Scurati è una saggia e doverosa scelta. È un atto che può consentire allo scrittore di rivedere la sua decisione e di portare avanti il suo impegno e le sue libere scelte culturali alla guida della Fondazione”. Una presa di posizione che conferma la storica ostilità di Bassolino nei confronti di De Luca.
Comunali a Napoli, guerra Manfredi-De Luca. Siluro di Letta contro il governatore
Il leader dei democratici, sponsor del candidato sindaco, prende a pretesto le dimissioni polemiche di Scurati e attacca. Contro il presidente campano anche Fratoianni di Sinistra Italiana: tra l’ex ministro e lo Sceriffo le distanze si allungano