Torino – Se non ci fossero stati quei cinque minuti di follia, distribuiti tra Genoa e Manchester United, la Juve oggi arriverebbe alla terza sosta a punteggio pieno e già qualificata in Champions League. Così non è stato, poco male.
Il bilancio è ugualmente impressionante
Se per il primo posto in Champions serviranno altri sei punti contro Valencia e Young Boys, in campionato la fuga del gruppo di Massimiliano Allegri è già sancita. Certo, ora inizia il bello. Perché il vantaggio di sei punti sul Napoli è arrivato anche grazie ad un calendario più semplice dei partenopei.
Dalla vittoria di San Siro con il Milan, la Juve torna a casa con tante risposte importanti
Il distacco è tutto riassunto nella vittoria dello scontro diretto per ora, al rientro dalla sosta la strada della Juve si farà in salita. Ma per il momento chiedere di più a Chiellini e compagni diventerebbe quasi pretestuoso.
La prima, più significativa: al netto di tutto, il confronto con il Gonzalo Higuain furioso di ieri sera ha fatto capire come sia stata la scelta più giusta quella del suo sacrificio sull’altare del bilancio e degli equilibri interni.
Il Pipita rimane un campione assoluto, ma spazio per lui nella Juve di Cristiano Ronaldo non ci poteva essere. A proposito, Pallone d’Oro o no, il fuoriclasse portoghese dimostra di essere sempre e per sempre il più forte di tutti: un primo tempo sottotono, non è la prima volta, poi quando gli altri iniziano a calare lui viene fuori e fa la differenza. A 33 anni, altro che fase calante.
E ancora: il tridente Mandzukic-Ronaldo-Dybala ha dimostrato di funzionare anche in una versione meno bloccata rispetto a quella proposta nelle scorse settimane con la Joya trequartista dinamico dietro le due punte, liberi di svariare e scambiarsi la posizione possono far male a chiunque e coesistere contro chiunque.
Non solo stelle però. Contro il Milan è arrivata la reazione anche di Wojciech Szczesny, un altro rigore parato dopo quello di Valencia, in questo caso decisivo. La miglior risposta possibile alle critiche degli ultimi giorni, nonostante l’ingombrante ombra di Gigi Buffon e quella meno fastidiosa ma pur sempre presente di un Mattia Perin che scalpita.
Il titolare è Szczesny, così sarà almeno fino alla fine della stagione
C’è stato infine un Rodrigo Bentancur nuovamente all’altezza della situazione. Ormai è un big, nelle rotazioni bianconere può ritagliarsi uno spazio sempre più importante. Ciò non toglie che la coperta della Juve a centrocampo sia corta, aspettando Emre Can cortissima:
Bentancur è pronto, ma sul mercato potrà servire un innesto già a gennaio
Per pensare al mercato però c’è tempo. Per ora Allegri e la Juve arrivano alla sosta con un carico pieno di certezze. Mica poco.