Addio a Stan Lee, il mondo dei fumetti in lutto per la morte del ‘papà’ della Marvel

Addio a Stan Lee, mondo dei fumetti in lutto per la morte del 'papà' della Marvel. L'autore si è spento a 95 anni. In lutto il mondo dello spettacolo. R. L. Stine: "Il più grande autore della nostra epoca". Recentemente aveva intentato causa contro la 'POW! Entertainment' per un miliardo di dollari per il 'furto' della sua immagine

© AFP-LaPresse

NEW YORK – Il mondo dei fumetti è in lutto per la morte di Stan Lee. Il fondatore della Marvel si è spento all’età di 95 anni. Il creatore dell’Uomo Ragno e degli X-Men ha posato il pennino, gettando nello sconforto gli appassionati di supereroi.  Malato di cuore e provato dalla perdita della moglie Lee aveva recentemente intentato causa contro la società ‘POW! Entertainment!”. Contro la società l’accusa di aver approfittato così delle cagionevoli condizioni dell’autore. Cordoglio del mondo dello spettacolo dal romanziere R. L. Stine all’attore Josh Brolin.

Dai fumetti ai romanzi il lutto del mondo dell’editoria, R. L. Stine: “Un creatore di universi”

La notizia della dipartita di Stan Lee ha scosso nel profondo il mondo del fumetto. Dal fantasy alla fantascienza scrittori, attori e registi di tutto il mondo hanno mostrato il loro cordoglio a causa della perdita dell’insostituibile fumettista. “Uno dei più grandi narratori di fatto mai esistiti. – sono le parole di R. L. Stine, creatore della saga di romanzi per ragazzi Piccoli Brividi – Ha scritto e immaginato interi universi. Riposa in pace”. “Hai reso il nostro nostro tempo migliore” dichiara l’attore Josh Brolin. “Stan Lee, dr. Seuss e Ray bradbury. Ecco dove più di tutto inizia e finisce l’immaginazione. Autori che hanno certamente influenzato l’immaginazione dell’umanità in modo profondo” sono le parole dell’attore.

La causa da un miliardo di dollari contro POW! per il furto di immagine del ‘papà’ della Marvel

E’ di un miliardo di dollari il risarcimento chiesto per il ‘furto’ dell’immagine di Stan Lee. Secondo gli atti del processo intentato dall’avvocato Adam Grant, la società avrebbe quindi approfittato delle precarie condizioni di salute di Lee per strappargli i diritti di immagine. Cardiopatico e provato dalla perdita della moglie, l’autore avrebbe infatti firmato un contratto, cedendo così la possibilità di utilizzare nome e immagine per tutte le opere create dalla società. Recentemente la società è stata acquistata da un’azienda di Hong Kong.

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