ROMA – Maurizio Martina tenta il miracolo del rilancio del Pd tornando nei luoghi simbolo di quella che una volta poteva considerarsi ‘sinistra’. Prima la convocazione delle segreterie di partito nelle periferie a rischio delle grandi città da Roma a Palermo passando per Napoli. Poi la decisione di salire sulla nave Diciotti e schierarsi al fianco dei 150 migranti a cui il governo pentaleghista ha negato lo sbarco. Infine, oggi, con i lavoratori in protesta davanti ai cancelli dell’Ilva di Taranto. Peccato che sia il solo big democrat a credere ancora nel progetto Pd. Gli altri dem, compreso l’ex segretario ed ex premier Matteo Renzi, si limitano alla piazza virtuale o alle piazze ‘amiche’ dei comuni in cui si stanno svolgendo le feste dell’unità.
Segretario a tempo determinato
Martina, nonostante l’impegno nel tentare di far dimenticare l’era renziana tornando tra la gente, si ritrova isolato all’interno del Pd. Gli altri capibastone non sembrano intenzionati a concedergli più che un tiepido applauso di ‘congedo’. Con l’arrivo del nuovo anno e prima delle europee, ci sarà da affilare i coltelli e giocarsi la partita del congresso nazionale.
Svolta a sinistra o propaganda?
Rimettere al centro del proprio impegno temi come immigrazione e lavoro avvicinano il Pd al concetto di sinistra, Martina lo sa e punta sulla vicenda Ilva per rilanciare la propria immagine e quella del partito. Un’operazione che viaggia sul confine tra sostanza e propaganda e che trova il proprio apice nella richiesta di un incontro con il ministro pentastellato del Lavoro Luigi Di Maio. “Chiedo al ministro Di Maio un incontro urgente per confrontarci e capire le sue reali intenzioni sul futuro di Ilva – ha detto Martina- In tutti gli incontri di oggi è emerso un dato impressionante ovvero l’assoluta assenza di un percorso di ascolto da parte del governo con i soggetti del territorio coinvolto”.
L’applauso di Orfini
A plaudire all’iniziativa di questa mattina del segretario è il presidente Pd Matteo Orfini. “Servono scelte precise e responsabili a tutela dell’ambiente e dei livelli occupazionali – ha sostenuto – Basta strategia dello scaricabarile. Il Partito Democratico sarà accanto ai lavoratori, alle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, per evitare che Taranto sia l’ennesimo fallimento di questo governo”. Ma prima di essere da qualche, il Pd dovrebbe ricominciare ad essere qualcosa.