Cono e frutta estiva, il gelato è green

NAPOLI – L’estate è ormai alle porte e i cambiamenti climatici hanno portato la temperatura sopra i 30 gradi già da metà maggio. In casa e fuori dalle mura domestiche cerchiamo di difenderci dall’afa al meglio, bevendo tanta acqua e proteggendoci dai raggi del sole. L’alimentazione è fondamentale: meglio scegliere cibi ricchi di acqua, mangiando tanta frutta e verdura. Lo snack ideale per difenderci dall’afa è il gelato, ma questa scelta non è sempre vantaggiosa per il nostro pianeta.

Plastica
Fino all’80% della plastica negli oceani proviene originariamente dai rifiuti dei fiumi. Nel 2019 Earthwatch Europe, in collaborazione con Plastic Oceans UK , ha identificato i primi dieci articoli in plastica che più comunemente inquinano i nostri fiumi. Gli involucri per alimenti sono il secondo articolo più visibile nelle acque dolci d’Europa, seguiti da pacchetti di sigarette. Al primo posto, con il 14%, troviamo le bottiglie di plastica, a seguire i resti delle confezioni con il 12% e con il 9% i pacchetti di sigarette. Questi dati hanno indotto l’Ue a bandire la plastica monouso. Da gennaio è in vigore la normativa sulla riduzione dell’incidenza di una serie di prodotti di plastica sull’ambiente, che mette al bando diversi prodotti. L’obiettivo è ridurre la quantità di rifiuti in particolare nell’ambiente acquatico, e sulla salute umana e promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo alla riduzione della produzione di rifiuti, al corretto funzionamento del mercato e promuovendo comportamenti responsabili rispetto alla corretta gestione dei rifiuti in plastica.

Gelato artigianale
Nell’ottica di ridurre la quantità di rifiuti in plastica è preferibile scegliere gelati artigianali, e non quelli confezionati, le cui monoporzioni sono contenute in involucri in plastica, seppur riciclabile. Meglio scegliere il gelato artigianale sì, ma quando andiamo in gelateria stiamo attenti alla scelta che facciamo. Tra il cono e la coppetta puntiamo sul primo. La ragione è molto semplice: il gelato nel cono produce rifiuti zero perché l’involucro in cialda ed è quindi commestibile. Al contrario la coppetta va smaltita, proprio come il cucchiaino, indispensabile per mangiare la golosa crema fredda. Anche nella scelta dei gusti è preferibile pensare all’ambiente, magari puntando ad ingredienti semplici come frutta di stagione, nocciole e cioccolato. No ai preparati sintetici e a sciroppi della grande distribuzione, che sono calorici e hanno un impatto negativo anche sulla nostra forma fisica.

Coppette biodegradabili
Le aziende si stanno adeguando alla svolta ecologista, ed è possibile trovare anche involucri biodegradabili per chi non sa rinunciare al gelato nella coppetta. Si tratta di coppette realizzate in carta ottenuta dalla lavorazione delle fibre di bamboo naturale, compostabili al 100%. Questo particolare materiale è più sostenibile rispetto alla carta ricavata dal legno, in quanto la crescita delle piante di bamboo è molto più veloce rispetto a quella delle tradizionali piante legnose da cui si ricava la cellulosa per fabbricare la carta tradizionale.

Gelato nelle foglie
C’è chi fa ancora meglio e opta per un involucro totalmente naturale. Nelle Filippine è facile trovare del gelato servito nelle foglie di banano. Un’alternativa dal sapore vintage che piace moltissimo agli ambientalisti di tutto il mondo.

Cucchiaini in legno
L’attenzione ai materiali deve riguardare non solo la coppetta ma anche il cucchiaino che usiamo per mangiare il gelato. Meglio scegliere quello realizzato in legno, biodegradabile e prodotto da una risorsa naturale e rinnovabile al 100%. E’ idoneo al contatto con qualsiasi alimento come previsto dalle norme italiane, Ue ed internazionali. Dopo l’uso può essere smaltito nella raccolta differenziata con i rifiuti di compostaggio, ovvero nella frazione dell’umido.

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