ROMA – La sezione disciplinare del Csm condanna il pm di Napoli Henry John Woodcock alla ‘censura’ e assolve la collega Celestina Carrano.
Entrambi erano finiti a giudizio nell’ambito dell’inchiesta Consip
Caduta l’accusa legata all’interrogatorio all’ex consigliere di Palazzo Chigi Filippo Vannoni, del dicembre 2016, della quale rispondevano entrambi i magistrati, il Csm ha giudicato colpevole Woodcock per il colloquio sul caso Consip pubblicato da La Repubblica il 13 aprile del 2017.
Al magistrato venivano contestate frasi pubblicate dal quotidiano, e a lui attribuite, in un’intervista che, secondo l’accusa, era segno di “un comportamento gravemente scorretto nei confronti del procuratore facente funzioni di Napoli, Nunzio Fragliasso“.
Secondo il pg della Cassazione Mario Fresa il pm ha inoltre compiuto “una grave scorrettezza” nei confronti dei colleghi di piazzale Clodio.
Woodcock e Carrano assolti dalle accuse legate all’interrogatorio
L’ex consigliere di Palazzo Chigi venne interrogato dai due magistrati come persona informata sui fatti, senza quindi essere accompagnato da un avvocato, e dopo l’iscrizione nel fascicolo della procura di Roma, sostenne che in quella occasione fosse stato leso il suo diritto di difesa.
Sul fronte dell’inchiesta Consip, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per sette persone
Rinvio a giudizio per l’ex ministro del governo Renzi, Luca Lotti, e Filippo Vannoni, indagati per favoreggiamento, l’ex comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette e il generale dell’Arma Emanuele Saltalamacchia.
In maggio si terrà l’udienza preliminare
Coinvolti anche l’ex carabiniere del Noe, Gian Paolo Scafarto accusato di rivelazione del segreto, falso e depistaggio, l’ex colonnello del Noe Alessandro Sessa e l’imprenditore Carlo Russo.
(LaPresse)