MILANO – “Incompatibilità? Sono passati oltre 30 giorni e quindi governo e Parlamento credo abbiano consultato i propri legali. Se la nomina è legittima sarò felice di esercitare le nuove funzioni, altrimenti non brigherò per entrare in carica: non l’ho fatto per diventare ministro e non lo farò certo per Consob. E assicuro che alla mia età la tentazione di tornare a prendere il sole in Sardegna è forte”. L’ex ministro Paolo Savona attende con serenità l’ultima tornata di pareri prima che la sua nomina alla guida di Consob diventi operativa e torna a difendersi dalle accuse di incompatibilità.
La nomina di Savona dovrà essere ratificata dalla Camera
E domani, dopo il via libera del Senato, sarà chiamata a pronunciarsi la Camera prima del decreto che dovrà essere firmato dal Presidente della Repubblica. “Incarichi privati? Ho cessato qualunque attività prima di entrare nel governo e non intendo assolutamente assumerne”, replica Savona, in un’audizione in Commissione Finanze alla Camera alle voci e alle accuse su possibili interferenze tra suoi incarichi e la guida della Commissione per la Borsa.
Gli obiettivi della Consob
In attesa della nomina Savona traccia gli obiettivi che intende perseguire in Consob. “Credo che il triplice obiettivo di proteggere il risparmio, mobilitarlo per la crescita e minimizzare il rischio possa giovarsi delle nuove tecnologie informatiche e di valutazione che la moderna scienza ha elaborato” spiega in audizione aggiungendo che questo può valere più “di un accrescimento delle normative di tutela e dei poteri di intervento delle autorità di controllo”.
Le relazioni con Bankitalia
Altra priorità nell’agenda di Visco sono i rapporti con Bankitalia: “Conosco da tempo Visco – spiega – Certamente il collegamento tra i due organismi è essenziale, così come è fondamentale l’aumento delle sinergie” mentre non è necessario aumentare i poteri delle autorità di controllo. Savona resta comunque ottimista sulla tenuta del Paese e indica possibili ricette da applicare per spingere la crescita.
Tutelare il risparmio e incentivare la crescita economica
“Il risparmio – sottolinea – è il vero punto di forza dell’Italia, ma di cui non beneficia pienamente per carenza di fiducia sul futuro. Gli italiani percepiscono un rischio interno elevato e un’insufficiente protezione del risparmio. Serve allora un mercato aperto per una corretta concorrenza, la protezione del risparmio e la sua finalizzazione alla crescita: queste sono due facce della stessa medaglia affidate anche alla cura della Consob”.
(LaPresse/di Paolo Tavella)
