ROMA (Loredana Lerose) – Giuseppe Conte da accademico a ‘zeru tituli’, ombre sul premier indicato da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, dopo che il suo curriculum è parso ‘lievitato’. Per Conte la strada verso Palazzo Chigi è in salita, Sergio Mattarella dopo aver ricevuto i presidenti della Camera e del Senato Roberto Fico e Maria Elisabetta Casellati al Colle non ha proferito parola. E’ l’ora della riflessione.
I dubbi del Capo dello Stato
La vicenda dell’esperienza, non confermata, alla New York University unita a quella Stamina rischiano di creare un clima di sospetto intorno a Conte. Il fatto che non risultino master alla NYU, cosa che non è scritta nel curriculum in quanto si parla di esperienze generiche, sembra aver azzerato gli altri titoli. Mattarella già ieri ha dato un segnale chiaro, decidendo di procedere con nuove consultazioni, nonostante l’indicazione unitaria dei partiti che dovrebbero guidare il governo, Lega e M5S. Oggi il Presidente ha ancora più dubbi da dipanare. Nonostante gli sforzi fatti da pentastellati e leghisti il risultato nell’accordo raggiunto merita approfondimenti. Conte
Nessun passo indietro dai pentastellati, Conte non si tocca
“Uno spettro si aggira per l’Europa: lo spettro di un governo votato dal popolo italiano”. Questo il post sul blog delle 5 Stelle. “Tutti i media italiani e stranieri, alcuni burocrati europei, rappresentati di governi delle potenze straniere e gran parte dell’establishment si sono coalizzati. Tutti uniti dalla paura che finalmente nasca in Italia un governo con pieni poteri legittimato dal voto dei cittadini – si legge –. Le due forze politiche vincitrici delle elezioni hanno deciso di sedersi pubblicamente a un tavolo per sottoscrivere un contratto di governo che contiene né più né meno che il programma che la maggioranza degli italiani ha votato il 4 marzo.
Il contratto di governo è stato ultimato e votato con percentuali sopra il 90% da iscritti e sostenitori delle due forze politiche – prosegue il M5S –. E’ quindi legittimato dal voto di 17 milioni di persone. Il dibattito sui temi si è esaurito nel corso di questo fine settimana con soddisfazione da entrambe le parti ed enorme entusiasmo dei cittadini. Mancava quindi l’ultimo tassello: il nome del candidato presidente del Consiglio da sottoporre al Presidente della Repubblica.
Ieri – concludono i pentastellati – il capo politico del Movimento 5 Stelle e il segretario federale della Lega hanno messo da parte le loro aspirazioni. Hanno messo al primo posto le necessità del popolo italiano e hanno proposto al Presidente Mattarella un nome condiviso, quello di Giuseppe Conte”. Ma l’ultima parola spetta a Mattarella.