Lo hanno attaccato direttamente, con parole pesanti. Giuseppe Conte, così, ha reagito bypassandoli, quasi snobbandoli, dando spiegazione non a loro, ai governatori Luca Zaia e Attilio Fontana, ma ai cittadini lombardi e veneti. Lo ha fatto con una lettera ‘aperta’ pubblicata sul Corriere della Sera.
Il premier ha rimarcato che la riforma sulle Autonomie non è un “una bandiera regionale da sventolare”, ma un provvedimento che farà bene a tutta l’Italia. Le richieste delle due Regioni gli stanno a cuore, proprio come gli stanno a cuore “le sorti dei restanti 45 milioni di italiani”.
Prima di stilare la bozza definitiva è comunque disposto ad incontrare Zaia e Fontana, però devono mostrare rispetto per lui e per gli altri ministri. Insomma, basta insulti. Ha tracciato una linea e non ha intenzione di farla oltrepassare. Ha capito che mostrarsi debole rischia di far degenere la situazione politica.
Se gli attriti tra i due vicepremier sembrano essersi affievoliti nelle ultime ore, ad innescare la tensione sono rimasi proprio i governatori di Lombardia e Veneto, che nella Lega contano tanto: Conte sa che frenarli rappresenta una priorità per cercare di tenere in via il governo.