NAPOLI – Si è aperta ieri al Maschio Angioino di Napoli la prima riunione preparatoria alla Cop21 della Convenzione di Barcellona, in programma dal 2 al 5 dicembre nel capoluogo partenopeo.
Un’iniziativa che nasce con il nobile intento di educare i ragazzi alla cura del proprio ambiente, in particolare di quello marino. L’inizio del percorso avviene infatti attraverso la Cop Giovani, che ha proprio l’obiettivo di accrescere e valorizzare il ruolo dei giovani sui temi della protezione dell’ambiente marino e dell’intera regione costiera del Mediterraneo, nonché dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Viene offerta così alle giovani generazioni la grande opportunità di instaurare un virtuoso dialogo internazionale, inviando un messaggio alla Cop21.
Ad aprire i “lavori” è stato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa. “Oggi nasce a Napoli la carta dei giovani del Mar Mediterraneo, che diventerà parte del dialogo tra i ministri dell’Ambiente dei 21 Paesi rivieraschi nei loro incontri alla Cop 21 di dicembre”, ha esordito Costa, rivolgendosi a una platea di ventenni provenienti da diversi Paesi Med.
I vari ministri coinvolti nel progetto ambientale terranno conto in termini strutturali e politici delle richieste man mano avanzate dai giovani. La partecipazione dei ragazzi è un’idea senza precedenti, che si auspica servirà ad aprire una finestra di interlocuzione inedita e produttiva.
“Stiamo scrivendo un pezzetto di storia del Mar Mediterraneo, perché non era mai successo che i giovani avessero un ruolo così forte”, ha affermato infatti il ministro Costa.
I ragazzi che si riuniti ieri a Napoli sono i rappresentanti dei Paesi della Convenzione di Barcellona. Provengono tutti da diverse università italiane di tutta la Penisola, ma molti arrivano anche dall’estero.
Israele, Bosnia Erzegovina, Libano, Slovenia, Francia e Malta, i Paesi di provenienza dei ragazzi stranieri. Con loro anche i rappresentanti National Focal Point di Unep Map, nonché diversi giovanissimi provenienti da alcune riserve della Biosfera Mab Unesco, come Monviso, Delta del Po, Alpi Ledrensi e Alpi Giulie.
Presenti ieri inoltre gli esponenti del tavolo di lavoro sui cambiamenti climatici che collabora con il Ministero dell’Ambiente e i membri della rete Sdsn delle Nazioni Unite. Una sinergia che punta innanzitutto alla creazione di una carta dei giovani del Mediterraneo per la tutela della biodiversità e del bacino che abbia un ruolo istituzionalizzato da parte del governo italiano.
Le proposte degli studenti saranno infatti oggetto di approfondimento nelle riunioni di tutti i ministri dell’ambiente. “Questo mare non e’ nato per essere un cimitero sommerso ma per essere un mare di popoli e di ecocompatibilità. Su questo ad esempio siamo determinati ad abbassare le emissioni in atmosfera emissioni di zolfo, tutelando centinaia di migliaia di cittadini”, ha concluso Costa.
Dopo l’appuntamento con la Cop Giovani di ieri, la seconda tappa di avvicinamento alla riunione dei ministri di dicembre sarà il meeting, sempre a Napoli, del 13 novembre quando si incontreranno gli stakeholder del Mediterraneo.