MILANO (LaPresse) – Se non si tratta di vero e proprio pellegrinaggio, poco ci manca. Anche se in questo caso la religione non c’entra niente. La decisione della Conmbebol – che sta facendo tanto discutere in Argentina e non solo – di far giocare la finale di ritorno di Coppa Libertadores al Santiago Bernabeu, ha scatenato una vera e propria corsa al biglietto. Di aereo, in primis (i voli da Buenos Aires alla capitale spagnola sono già esauriti, quelli con partenza dalle principali metropoli del Sudamerica verso la Spagna quasi), per lo stadio in seconda battuta.
Copa Libertadores, una decisione che fa discutere
Nell’attesa che vengano stabiliti i criteri di spartizione degli oltre 80mila posti dello stadio del Real, iniziano già a girare le voci relative ai prezzi: 80 euro per il ticket più economico, fino a un massimo di 300 euro.
Maradona infiamma gli animi in Argentina
Nel frattempo il clima in Argentina è rovente. A infiammarlo ci ha pensato Diego Armando Maradona, che ha bollato senza troppi giri di parole come “incapaci” i vertici della Conmebol e dell’Afa, la federcalcio argentina. Più ‘sobrio’ Santiago Solari, tecnico argentino della Casa Blanca che presterà il proprio impianto per far disputare la gara dopo i disordini di sabato attorno al ‘Monumental’ che hanno causato il rinvio.
“Sfortunatamente per me questo match ha perso l’aura che aveva nel mio cuore – la sentenza dell’allenatore dei ‘blancos’ – E’ triste ma è la realtà dei fatti. Speriamo che il Bernabeu possa riparare a ciò che è accaduto e dare una fine degna a questa sfida”. E i club? Neanche le due squadre dirette interessate sono contente di questa soluzione di compromesso. E, prima di scendere nuovamente in campo il prossimo 9 dicembre, si daranno nuovamente battaglia davanti a un tribunale.
Boca Juniors e River Plate fanno ricorso
Il River Plate, i cui tifosi sono responsabili dell’assalto al pullman del Boca Juniors nel prepartita, ha annunciato che farà ricorso contro il cambio della sede della gara e la squalifica di due giornate dello stadio. Discorso simile per la storica rivale. Gli Xeneizes insistono per ottenere una vittoria a tavolino e sono pronti a portare la questione davanti alla corte d’appello della Conmebol, arrivando a minacciare – in un comunicato – un eventuale ricorso al Tas, il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna.
In tutto ciò, l’aspetto di campo passa in secondo, se non in terzo, piano. Il 2-2 dell’andata è ormai un ricordo lontano di una partita di calcio svuotata del suo significato. Perché, di ‘Superclasico’, a questo Boca-River giorno dopo giorno sembra restare sempre meno.
di Alberto Zanello