SEOUL – Venticinque anni. E’ questa la pena inflitta all’ex presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye, dai giudici d’Appello per il reato di corruzione. Una vicenda complessa che costò all’ex premier l’impeachment. In primo grado aveva rimediato 24 anni di carcere.
La sentenza d’Appello
Ad emettere la condanna nei confronti dell’ex presidente Park è stata la Seoul High Court. Oltre ai 25 anni di carcere, la donna è stata anche condannata al pagamento di una multa da 20 miliardi di won, corrispondenti a circa 17,8 milioni di dollari. Il 6 aprile scorso l’ex presidente aveva rimediato 24 anni e una multa di 18 miliardi, quindi la pena è stata inasprita. La Procura aveva chiesto la condanna a 30 anni e una multa da 118,5 miliardi di won.
L’accusa ha dimostrato che la Park, insieme alla sua confidente, la ‘sciamana’ Choi Soon-sil, aveva fatto in modo di imporre ad alcuni colossi sudcoreani, tra cui Samsung, una donazione di 77,4 miliardi di won a favore di due fondazioni riconducibili alla Choi.
La Park fu sollevata dall’incarico di presidente nel marzo dello scorso anno, dopo il pronunciamento della Corte costituzionale in merito all’impeachment. La Park ha contestato l’intero procedimento, ritenendolo mosso da questioni politiche e non ha preso parte alla lettura della sentenza.
Gli altri imputati
Adesso la Seoul High Court dovrà pronunciarsi sull’appello proposto dagli altri due indagati, la ‘sciamana’ Choi Soon-sil e l’ex capo advisor politico dell’ex presidente, Ahn Jong-beom. Entrambi sono stati già condannati in primo grado. La Choi ha rimediato 20 anni, 6 invece quelli inflitti ad Ahn.