SEUL – Il leader nordcoreano Kim Jong Un è disposto a incontrare il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per il terzo summit se Washington si presenterà al tavolo con “il giusto atteggiamento”, secondo quanto riferito dai media. Kim ha anche detto che avrebbe aspettato fino alla fine dell’anno “affinché gli Usa prendano una decisione coraggiosa” in un altro incontro. Dopo che il suo ultimo vertice con Trump in Vietnam è crollato ed entrambe le parti sono partite senza un accordo.
Il 28 febbraio fallì il secondo summit
Fallisce il secondo summit fra Donald Trump e Kim Jong Un. Il vertice di Hanoi, in Vietnam, si è concluso in anticipo e senza un accordo. A fare saltare tutto la richiesta di Kim di rimuovere tutte le sanzioni. In quel momento il tycoon ha lasciato il tavolo negoziale, così sono saltati la cerimonia di firma di una dichiarazione congiunta e il pranzo di lavoro che erano inizialmente in programma. “A volte bisogna andarsene e questa è una di quelle volte”, ha spiegato Trump nella conferenza stampa conclusiva. Che ha anticipato di due ore vista la chiusura anticipata del faccia a faccia.
“Fondamentalmente (i nordcoreani ndr.) volevano che venissero tolte le sanzioni nel loro territorio. Ma noi non abbiamo potuto farlo” e “non abbiamo ceduto su nulla”, ha chiarito il tycoon. Secondo quanto ha spiegato, gli Usa chiedevano che la Corea del Nord smantellasse il suo complesso nucleare di Yongbyon. Ma Kim ha detto che non avrebbe acconsentito a meno che Washington non avesse tolto le sanzioni, cosa che gli Usa non erano pronti a offrire. Tuttavia, ha sottolineato Trump, “non è stato un andarsene via e uscire dalla porta, l’atmosfera era buona e amichevole” e non c’è bisogno di pensare a nuove sanzioni. Parlando al telefono con il presidente sudcoreano Moon Jae-In, però, Trump ha espresso “delusione” per il mancato accordo.
(LaPresse/AFP)