Coronavirus, ancora un lieve calo in Italia: 3.780 i contagiati e 601 morti

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse in foto il commissario straordinario dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro

TORINO – Ancora un calo dei nuovi contagiati di Coronavirus in Italia. E sono in diminuzione anche i morti. I nuovi positivi sono 3.780 contro i 3.957 di domenica. In flessione pure i decessi: 601, contro i 651 di 24 ore prima. Il bollettino della protezione civile di lunedì parrebbe confermare il trend avviatosi il giorno prima, anche se è prematuro parlare di picco superato. Diminuisce invece il numero dei guariti nelle ultime 24 ore, da 408 a 952. In tutto 7.432.

La parola d’ordine ora è cautela. La si legge chiaramente nelle parole di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità: “Più misure consecutive confermano il trend, più siamo sicuri che ci troviamo in una situazione favorevole. Non mi sento ancora di sbilanciarmi su confermare o meno che c’è”. Per Brusaferro la scommessa delle misure assunte dal Governo “è fare in modo che non si riproducano in altre regioni le curve di Lombardia e delle zone più colpite”. Proprio quella Lombardia dove si registra il primo calo di ricoveri scesi a 9.266 rispetto ai 9.439.

Il nodo è sempre quello dei comportamenti

“Per fare in modo che la curva torni a scendere, il passaggio richiede misure di distanziamento sociale ma non può prescindere dal fatto che i nuovi positivi riducano in maniera drastica la possibilità di contagiare gli altri” Fondamentale dunque che “positivi, o sospetti, non trasmettano”, sottolinea il numero uno dell’Iss.

Nella geografia del virus, proprio mentre circolano le immagini preoccupanti dell’esodo dalle regioni del Nord a quelle meridionali, con ore di fila per imbarcarsi nei traghetti sullo stretto di Messina, il Sud Italia mostra dei dati dove la curva non sembra impennarsi. “Questo ci conforta da un lato ma dall’altro devo esprimere la mia preoccupazione per alcune foto viste su quotidiani locali dove si mostravano strade piene di gente. Non so se fossero episodiche. L’atteggiamento deve essere rigoroso”, spiega Brusaferro. Che non si stanca mai di mettere in guardia: “Il virus non guarda alle latitudini ma ai comportamenti”. Perché la miglior soluzione per evitare l’ulteriore circolazione del virus, a parte le misure di distanziamento, “è quella di avere una popolazione immune”. E’ una guerra contro il tempo quella contro la pandemia. E i guerrieri sono i medici, certo, ma anche i ricercatori. Rallentare la corsa del virus “vuol dire lasciare il tempo ai nostri scienziati perché trovino terapie specifiche e vaccini”.

E mentre gli ospedali, con i camici bianchi in prima linea e già una ventina di caduti sul campo fra di loro, si ritrovano drammaticamente sotto stress in Italia e il forno crematorio di Piacenza è al limite con circa 100 bare accatastate, arriva la notizia che la Germania ha accolto i primi due pazienti positivi al coronavirus italiani. E dovrebbe accoglierne 8 positivi in tutto. Per il commissario Angelo Borrelli ciò evidenzia “quanto sia importante la solidarietà internazionale. Ma la mobilitazione è anche quella italiana: oltre 25,5 milioni di euro sono stati raccolti dalla protezione civile per combattere il Covid 19.

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