Coronavirus, Brusaferro: “Fase 2? Serve cautela”

Secondo l’epidemiologo Giovanni Rezza "non c'è nessun picco nella curva dell'epidemia", quello registrato è stato "generato dal lockdown”

Foto Mauro Scrobogna /LaPresse

ROMA – “La fase di apertura andrà fatta, ma con grande cautela”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro: “Dovremo ripensare e riorganizzare la nostra vita sia nei trasporti che nel lavoro e nelle attività quotidiane”. E ha poi continuato: “Ci sono 160mila persone positive a tamponi e le persone con sintomi si stanno riducendo con la curva in fase decrescente a livello nazionale. C’è una forte reattività – ha sottolineato – nel segnalare e intervenire precocemente sui nuovi focolai. I dati sull’epidemia di nuovo coronavirus in Italia – ha concluso – raccontano la storia di un Paese con livelli di circolazione diversi a seconda delle regioni. I test permetteranno di convivere con il virus e in particolare con il livello di contagiosità R sotto 1”.

Rezza: picco artificioso

Secondo l’epidemiologo Giovanni Rezza la pandemia è nel pieno della sua azione, per cui finora “si è trattato di un picco artificioso, generato dal lockdown,
Nella fase 2, ha chiarito, sarà importante rafforzare soprattutto il controllo del territorio con l’identificazione rapida dei focolai, test, rintraccio e isolamento dei contatti e azioni di contenimento ed eventuale creazione di zone rosse. Queste ultime torneranno ad essere “una delle misure importanti quando non ci sarà più il lock-down del Paese”. Secondo Rezza si tratta di “un virus nuovo e si comporta diversamente dal coronavirus della Sars del 2003” in quanto “tende a essere contagioso prima che compaiano i sintomi e poi la contagiosità tende a decrescere”.

Istat: morti pari al 20% in più

Secondo gli ultimi dati Istat “dal 1 marzo al 4 aprile di quest’anno si è registrato un incremento delle morti pari al 20% al rispetto allo stesso periodo degli anni 2015-2019 con un maggior incremento dei decessi riguarda gli uomini e le persone maggiori di 74 anni di età e le differenze tra i generi sono particolarmente accentuate nei più anziani residenti al Nord, per gli uomini infatti si osserva un incremento dei decessi del 158% a fronte del 105% per le donne, nella classe di età 75 e più”.

Via il tracciamento

Partirà anche la App per il tracciamento indispensabile per la cosiddetta ‘Fase2’. L’ordinanza è stata firmata dal commissario “con cui si procedere alla stipula del contratto di concessione gratuita della licenza d’uso sul software di contact tracing e di appalto di servizio gratuito con la società Bending Spoons Spa”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome