Tamponi, stop alle gite, scuole chiuse e divieti di sbarco. Come quello deciso per Ischia: non potranno raggiungere l’isola i residenti di Lombardia e Veneto e cittadini cinesi. I sindaci dell’isola, infatti, hanno firmato un’ordinanza per bloccare il loro arrivo: “Divieto di accesso fino al 9 marzo 2020 ai comuni dell’isola d’Ischia per cittadini nazionalità cinese provenienti aree di epidemia come identificate dall’Oms, per chiunque vi abbia soggiornato negli ultimi 15 giorni nonchè per i residenti di Lombardia e Veneto interessate da contagio”, si legge nel documento pubblicato sul sito istituzionale.
Il numero di contagiati da coronavirus fisiologicamente è destinato a crescere (al momento è stata raggiunta quota 130). E mentre si snocciolano i dati, gli addetti ai lavori tendono anche a tranquillizzare gli italiani, ricordando il basso tasso di mortalità e l’elevato numero delle persone guarite che avevano contratto il virus.
Intanto aumentano i casi sospetti. Anche a Ravenna sono giunti in ospedale alcuni pazienti sui quali subito sono state attivate procedure per verificare se sono o meno infetti. E per precauzione ‘i codici verdi’ sono stati chiusi.
Si attende l’esito del test nel paziente ricoverato al Cotugno a Napoli. Quello di Afragola portato ad Acerra è risultato negativo.
Massima attenzione in Lombardia, nel lodigiano, ma anche in Piemonte e in Veneto. Tra le misure prese per contenere l’epidemia c’è lo stop al Carnevale di Venezia.
Cresce l’allerta anche in Irpinia. Nelle scorse ore due fratelli residenti a Codogno, una delle città-focolaio dell’epidemia (dalla quale non si poteva uscire), hanno raggiunto Lauro. Il sindaco del Comune, Antonio Bossone, ha disposto la quarantena per le famiglie che abitano nello stesso condominio dei familiari dei germani tornati in paese. Stessa dinamica a Montefusco, dove il p rimo cittadino ha disposto la quarantena per un 27enne che pure era fuggito da Codogno (dove svolgeva l’attività di cameriere).