Coronavirus, Fnopi: “Quasi 4mila contagiati e 23 morti, non bisogna dimenticare gli infermieri”

"Lo dico a nome del Governo, ma sono sicuro che tutti i membri del Parlamento possano ritrovarsi in quest’impegno, non ci dimenticheremo di voi e di queste giornate così rischiose e stressanti...''

Foto Claudio Furlan/LaPresse

ROMA – “Lo dico a nome del Governo, ma sono sicuro che tutti i membri del Parlamento possano ritrovarsi in quest’impegno, non ci dimenticheremo di voi e di queste giornate così rischiose e stressanti…”. È con queste parole che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, attraverso l’informativa in aula alla Camera del 25 marzo, si rivolge agli infermieri impegnati in prima linea nell’emergenza Covid. Ma cosa vuol dire concretamente non dimenticarsi degli infermieri? Significa innanzitutto prendere realmente coscienza della gravità del dato del numero dei contagi degli operatori sanitari: 7.763 al 28 marzo. Di questi quasi 4mila sono infermieri”. Lo scrive il portavoce della Federazione nazionale ordini infermieri, Tonino Aceti, in un post pubblicato sul sito della Fnopi. “Rendersi conto che se siamo arrivati a questo punto è perché c’è stata, e continua ad esserci, una falla enorme per quanto riguarda la messa a disposizione dei dispositivi di protezione individuali (Dpi), senza considerare il fatto che all’aumentare del contagio di operatori e cittadini, si è continuato a dibattere sull’eventuale opportunità o meno di fare i tamponi a tutto il personale sanitario – prosegue -. Non dimenticarsi degli infermieri vuol dire decidere ora di fare tamponi e garantire a tutti la piena disponibilità di Dpi. Non dimenticare, vuol dire tenere bene a mente il numero 23. A tanto ammonta sinora il numero degli infermieri deceduti a causa del Covid, di cui 2 suicidi. Riflettere sui perché di tutto questo è un imperativo categorico”.

LaPresse

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