L’Organizzazione mondiale della sanità fa autocritica e corregge il tiro sul coronavirus cinese: definito il rischio ‘elevato’ e non più ‘moderato” ha spiegato in una nota la portavoce Fadela Chaib. Una manifestazione su superficialità da parte dell’Agenzia delle Nazioni unite specializzata per tutte le questioni sanitarie. La Commissione sanitaria nazionale conferma i 106 morti finora, mentre Pechino “invita a non fare viaggi all’estero”. Rinviato anche l’inizio del semestre in scuole e università cinesi.
Caso sospetto a Pistoia
Il Coronavirus sbarca in Europa e in Italia. Segnalato infatti un caso sospetto a Pistoia reso noto dal sito della Azienda Usl Toscana Centro. “È stato centralizzato nell’ospedale più vicino, il San Jacopo di Pistoia, un caso sospetto del nuovo coronavirus – si legge in una nota – Si tratta di una donna di 53 anni, originaria della provincia dell’Hubei, che viaggiava insieme ad un’altra ventina di connazionali”. La donna ha accusato sintomi influenzali con rialzo della temperatura corporea. Avviate le procedure previste dal protocollo ministeriale per questi casi”.
Caso anche in Germania
Si tratterebbe di un imprenditore 33enne, che sarebbe stato contagiato dal contatto con un’ospite cinese, proveniente da Shangai che a sua volta ha genitori che vivono a Wuhan. In Germania è il secondo carso accertato di trasmissione del virus fuori dalla Cina dopo quello avvenuto in Vietnam.
L’ammissione dell’errore
“La correzione di oggi dell’Oms, che ha dichiarato che il rischio globale derivante dal coronavirus cinese è ‘elevato’ ammettendo un errore nei suoi precedenti rapporti in cui lo si definiva ‘moderato’, – spiega il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Gianni Rezza – potrebbe essere un preludio alla dichiarazione di emergenza globale da parte della stessa Oms”, oltre ad essere “anche una decisione politica nei confronti della Cina”.
Il blocco dei collegamenti
E’ stato deciso da Hong Kong il blocco dei collegamenti su ferro ad alta velocità e dei traghetti con la Cina Continentale dal prossimo 30 gennaio. La governatrice Carrie Lam con una mascherina protettiva ha dichiarato di vedere “ingiustificata la chiusura totale delle frontiere con la Cina” e ha aggiunto che “sarà dimezzato il numero totale dei voli transfrontalieri. I permessi individuali per i viaggi saranno sospesi”. Intanto per far fare rientro in patria gli italiani in Cina si sta pensando a un trasferimento aereo e non via terra. Per cui la Farnesina “sta valutando insieme anche con altri soggetti tra cui l’istituto Spallanzani, il ministero della Sanità e il centro interforze l’idea di un trasferimento aereo comunque complesso” ha spiegato il capo dell’Unità di Crisi Stefano Verrecchia. E ha aggiunto: “Siamo sempre in contatto con i connazionali che sono circa una settantina in buone condizioni di salute”.
I dati aggiornati
La diffusione del Coronavirus di Wuhan accelera: la Commissione sanitaria nazionale cinese ha detto nei suoi aggiornamenti quotidiani “che i casi d’infezione accertati sono saliti a 4.515 unità, quasi raddoppiati in 24 ore sulle 2.744 unità di ieri. Inoltre confermati anche i 26 nuovi decessi che portato il totale a 106 totali morti per coronavirus. Allo stato ci sono quasi 7.000 casi sospetti in attesa di conferma.
Il rimpatrio
Previsto per giovedì 30 gennaio il primo rimpatrio di cittadini francesi da Wuhan, la cittadina dove è esplosa l’epidemia. “Un primo aereo di rimpatrio – ha dichiarato il segretario di Stato ai Trasporti, Jean-Baptiste Djebbari – partirà domani da Parigi per rientrare probabilmente giovedì, con persone che non presentano sintomi, poi ci sarà un secondo volo, con date ancora da determinare con persone potenzialmente affette dal virus.