Cosenza (LaPresse) – Eseguiti nella sibaritide numerosi controlli a contrasto del fenomeno del ‘lavoro nero’ rilevando la presenza di 21 lavoratori irregolari. Diversificate le attività interessate da lavoro irregolare che vanno dalla ristorazione alla vendita al minuto e all’edilizia.
L’attività si inserisce nell’ambito di un piano d’interventi promosso e coordinato dalla Guardia di Finanza di Cosenza. Sono finalizzati a tutelare gli operatori economici corretti dalla concorrenza sleale esercitata dalle imprese che non rispettano le regole. E si avvalgono di lavoratori dipendenti assunti in nero o comunque in modo irregolare.
Le violazioni riscontrate sono state oggetto di verbalizzazione, con sanzione amministrativa che va da 1.500 euro a 9.000 euro per ciascun lavoratore irregolare che non abbia superato, però, i 30 giorni di effettivo lavoro. Nel caso in cui i lavoratori irregolari siano stati impiegati da più di 60 giorni effettivi di lavoro le sanzioni possono arrivare fino a 36.000 euro per ciascun lavoratore.
Ad aprile ne furono scovati altri dieci irregolari
La guardia di finanza del comando provinciale di Cosenza ha scoperto, presso un cantiere e presso i locali utilizzati da una società che si occupa di trasporto merci, la presenza di operai non risultanti da alcuna documentazione obbligatoria prevista ai fini del loro impiego. I controlli delle Fiamme Gialle sono stati effettuati in una località dell’Alto Tirreno cosentino. Lì i militari, mediante precedenti sopralluoghi, hanno scoperto 11 lavoratori. Impiegati completamente in nero da 2 imprese che non avevano provveduto ad alcuna preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Dopo l’accesso presso cantieri e i locali societari, le violazioni riscontrate sono state sanzionate e poi diffidate.